36 CRONOLOGIA STORICA in tutte le classi sociali, ma comuendevoli per nascita, condizione, fortune, servigii ed opere filantropiche. Essi si raccolsero il i4 giugno presso l’arcivescovato sotto la presidenza di monsignor il duca d’Angouleme, e il ministro dell’interno nominò tosto tra essi un consiglio generale delle prigioni, le cui funzioni dovessero essere di visitar le prigioni, verificarne lo stato e invocare que’miglioramenti che sembrassero necessarii. Furono le prime visitate le prigioni del dipartimento della Senna. Era stato eletto ad ispezionarle Alessandro de la Borde, membro del consiglio generale di quel dipartimento; e il rapporto ch’«gli ne fece conteneva vivissimi reclami contra il sistema interno delle carceri da lui visitate; lagnandosi specialmente perchè eransi confusi insieme semplici carcerati per debiti o per delitti politici con miserabili macchiati di crimini e condannati a pene infamanti. Rispose a tale rapporto il prefetto di polizia, citando per esempio di buon ordine due sole prigioni, quelle di Bicètrc c de la Salpetriére. Il iS febbraro il governo avea proposto alla camera dei deputati un progetto tendente ad autorizzare lo stabilimento dei libri ausiliarii al gran libro del debito pubblico nei capo-luoghi di dipartimento. Tale misura incontrò molti avver-sarii: questi pretendevano non poter essere se non funesta in Francia, ove le speculazioni accumulavansi nella capitale e in alcune altre città di commercio, ove l’agricoltura reclamava i capitali che giacevano inutili, ove il prodotto delle terre non era comunemente che al tre o tre e mezzo per cento; e aggiungevano che immediato effetto di tale dispositiva sarebbe di attrarre in Parigi il denaro delle provincie, farvi nascere l’agiotaggio e i disordini che trascinava seca la passione dei giuochi, per rendere in ultima analisi possessori delle rendite ed arbitri del credito francese gli stranieri. I partigiani della proposta misura assicuravano d’altro canto eh’essa offriva 1 mezzi di dare al credito pubblico un nuovo appoggio, diminuire la massa delle rendite oscillanti e farle entrare nel patrimonio delle famiglie. La vinse il governo, ma non ottenne che una maggioranza di venti voti per l’adozione del suo progetto. Nella camera dei pari il progetto trovò sessantatre opponenti sovra ccntoset-* tautacinque votanti, c fu sanzionato dal re il 14 aprile,