DEL IìE DI FRANCIA 85 regno. II discorso da lui pronunciato produsse sugli astanti profonda impressione e fu coronato d’applausi. Cominciò i>. M. dal rammentare l’orribile sciagura che avea aperto l’anno e il felice avvenimento che ne contrassegnava la fine. Parlò poscia della pace cui attribuiva alla protezione del-l’Onnipossente e alla santa alleanza di cui facea parte la Francia: promise accorderebbesi una minorazione sull’imposta che subivano i contribuenti, annunciò essere scopo di tutti i suoi sforzi il perfezionare il movimento di quei gran corpi politici, porre in armonia colla carta le differenti parti dell’amministrazione, ed ispirare una generai confidenza nella stabilità delle leggi protettrici gl’interessi di tutti, ma che per raggiugnere così desiderabile oggetto, occorrevano tempo e riposo. In tal guisa S. M. raccomandava la pazienza e moderazione, cui riguardava pure come tante potenze; finalmente sperar fece che le modificazioni subite del sistema elettorale produrrebbero i vantaggi ripromessi. Appena terminato questo consolante discorso, la sala rimbombò più volte del nobile grido di Viva il re! il quale nel ritirarsi ricevette le più vive rimostranze di amore e venerazione. Nel 21 decembre successivo Villele, de Corbiére e Lainé furono nominati a ministri segretari di stato, ma senza dipartimento. Tale nomina di ministri fu riguardata come indispensabile al ministero, a motivo dell’aumento della camera elettiva, come pegno di nuova conciliazione tra il centro e il lato destro, e specialmente come una garanzia del sistema cui andava a seguire il ministero. All’occasione dell’esame dei poteri, il lato sinistro fece vivissimi lagni sulle elezioni di parecchi dipartimenti, che pretendeva irregolari, ma gli fu risposto che le elezioni non erano state menomamente influenzate dall’autorità e vennero ammessi i deputati eletti. Altra volta esisteva in Francia una società regia di medicina ed un’ accademia reale di chirurgia; entrambe le quali aveano reso servigii eminenti; e quindi S. ¡VI. con ordinanza 20 decembre le repristinò, ma sotto forma più adattata all’attuale stato dell’insegnamento e dei lumi, le unì l’una all’altra, e diede loro il titolo di accademia reale di medicina. La nuova accademia era particolarmente istituita per rispondere alle domande del governo su quanto interessava la pubblica salute, ed era inoltre incaricata di continuare i