DEI RE DI FRANCIA stranieri a danno dei nazionali. Non ne soffersero però nò il credito nù il rialzar degl’ interessi; bensì in quel furor di agio-taggio, ch’erasi impadronito di tutti gli spiriti, convien cercare la sorgente stessa dell’abbassamento fatale che avvenne poco dopo e produsse la rovina dei privati e l’imbarazzo del* l’erario regio. Il i3 maggio la famiglia regia e la Francia perdettero nella persona di S. A. il principe di Condé un congiunto commendevole per virtù ed un capitano di merito grandissimo. Da qualche giorno quell’augusto principe dava serie inquietudini: avea ottantadue anni e pieno d’infermità. Egli esalò l’ultimo sospiro poche ore dopo uria forte crisi che parea dar speranza di conservarlo. Il principe di Condé, che per tanti rispetti ricordava il più grande de’suoi avoli, ne avea scritto la storia. Egli avea fatto le sue prime campagne nella guerra dei setf’anni, ove aveano grandemente brillato il suo valore e i suoi militari talenti. Si sa che all’epoca della disastrosa rivoluzione francese ebbe egli il dolore di esser costretto a marciare contra la sua patria tra le file delle armate straniere. La morte di quell’eroe fu argomento di dolore per tutti : calca di persone di ogni condizione, tra cui scorgevansi paesani di Chantilli, di cui l’illustre Condc era stato il benefattore, accorrevano al suo palazzo per contemplare ancora le sue auguste sembianze. Avea decretato S. M. si seppellisse il suo congiunto in una delle tombe della chiesa reale di San Dionigi, e perciò nel 26 maggio il discendente del gran Condé, dopo essere stato esposto per più giorni nelle sue stanze, fu trasferito all’ ultima dimora dei re di Francia in mezzo a numeroso corteo, composto di truppe d’ogni arma. Il principe di lui figlio, coperto di lungo mantello a corruccio, alcuni membri della famiglia regia e tutti i più cospicui personaggi dello stato assistettero a quella funebre e dolorosa ceremonia. L’abate Frayssinous pronunciò l’elogio funebre del principe di Condé} elogio improntato di profondo sentimento di dolore e scritto in generale con una nobile ed alta eloquenza che in modo felice tesseva le glorie tutte dell’armata francese. Il i5 maggio 181-8 si fece una legge relativa alle finanze. A milioni sessantuno e fettecentoltantamila franchi fissavasi l’arretrato dal 1801 al 1810,- c a duecentonovan-