DEI UÈ DI FRANCIA 7? ria, le guardie nazionali, i gendarmi, più volte intimarono ai sediziosi ili separarsi, ma tutto fu inutile; le grida e il tumulto andavano sempre crescendo. I gendarmi, che aveano tenuto nel fodero le sciabole, mancò poco non rimanessero vittime della loro confidenza e dolcezza, essendo stati assaliti a colpi di pietre e di bastoni. Allora fu chiamata la truppa di linea e giunse uno squadrone di corazzieri. Alla cui vista, i sediziosi ripigliarono le lor grida con maggior forza ■ ed ardire. I corazzieri irritati trassero fuori le sciabole e si scagliarono furiosamente contra gli ammutinati, e allora rifluì la folla nelle vie San Martino e San Dionigi. Alcuni rimasero malconci, altri mortalmente feriti. Ecco le sciagure prodotte da uomini colpevoli che aveano cercato ad accendere le passioni della moltitudine, che dirigevano i tumultuosi suoi movimenti e li spingevano a rivolta. All’indomane 10 giugno, dopo la lettura del processo verbale alla camera dei deputati, Lafitte insorse perch’ era stato adottato, pretendendo che in mezzo alle agitazioni ili cui era teatro Parigi fosse impossibile alla camera di deliberare liberamente. Egli fece a modo suo la narrazione degli avvenimenti del giorno innanzi, molto esagerando le scia-| gure eh’erano accadute; disse che ovunque scorreva il san- I gue, ovunque uomini inermi erano caduti sotto i colpi dei soldati; lesse una lettera indiritta ai deputati del dipartimento della Senna dai proprietarii e negozianti della strada San Dionigi, i quali riferivano eh’erano state ferite a morte tre persone nelle vicinanze di porta San Dionigi; chiedevano al governo di por fine quanto più prontamente a tali disordini e reclamavano il diritto di fare la polizia del lor quartiere. Poscia Lafìttc accusò i ministri di quelle sciagure, e sostenne essere quegli uomini stessi che nella giornata 3 giugno aveano assalito i deputati liberali, che si dovdano riguardare come gli unici autori delle sommosse popolari che da parecchi giorni turbavano la capitale. Gli stessi rapporti, le stesse accuse vennero fatte da altri deputati, e contr’ essi pure insorse il guardasigilli, facendo un esatto ragguaglio degli avvenimenti, presentando i rivoluzionarii come i soli motori, e chiaramente dimostrando dover loro attribuirsi tutto il male accaduto: avere il governo agito con tutta la moderazione compatibile colla sua dignità, cd esser stato costretto