•286 CRONOLOGIA STORICA flagello, marciò contr’ esso con quaranta uomini, contando sui trenta clic accompagnavano Urre, del quale ignorava la morte. Dopo tre giorni di cammino, si abbattè in dicciset-te cavalieri spediti da Carvajal per riconoscere la forza del giudice, ma fatta Ior vedere da Perez la nomina regia clic teneva, fecero tutti la lor sommissione, e l’informarono attivarsi il loro capo in una piazza chiamata Quibore con settanta uomini. Approfittando il giudice di quell' avviso marciò tutta la notte, c piombato alla punta del giorno sovra Carvajal, se ne impadronì, come pure del suo luogotenente Giovanni de Villegas; e ricondotto a Tucuyo, fu ivi Carvajal impiccato (i). Fondazione ai Loja nella provincia di Quito ad opera dal capitano Alonzo de Mercadillo (2). 1547. Ostilità cogl'indiani della provincia dì Guano. 11 licenziato Miguel Diaz de Aimendariz, avendo ricevuto avviso che gli abitanti di quella provincia aveano preso le armi, fece marciare contr’essi un distaccamento di ottanta fanti e venti cavalieri, sotto gli ordini di suo cugino Pietro de Ursua, il quale, incontrato un corpo di quattromila d’essi pronti a combattere, l’assalì e lo volse in fuga. Malgrado questo rovescio ritornarono parecchie volte alla carica, sinché, caduto finalmente il loro capo in un’imboscata, chiesero la pace. L’esempio de’guani venne seguito da’chanconesi e da’chalalaesi (3). Ricognizione delle Sierras Nevadas fatta da Alonzo Perez de Tolosa, fratello del governatore Tolosa. Quest’ officiale alla testa d’un corpo di cento uomini ed accompagnato dal capitano Pietro de Limpias e da Diego de Losada, partì da Tucuyo, ed attraversando la Serrania eJ il fiume Guanaguauaro (allora conosciuto sotto il nome di Zazaribacoa), giunse a’piedi delle Sierras Nevadas, sulle sponde dell’ Apure, ove rimase alcuni giorni ad oggetto di (1) Errerà, dee. VII, lib. X, cap. i5 c 16; dee. Vili, lib. II, cap. ib. (a) Loja, al dire d’ Ulloa, era in passalo una delle principali cillà ili quella provincia; ma oggidì la sua popolazione non sorpassa i mille abitanli. (3) Piedrahita, lib. XI, cap. 2.