DELL’ AMERICA 6g isola racchiudente un tempio dedicato al sole c servito da cento sacerdoti o sacrificatori, nel quale si vedevano idoli, orsi, tigri, rettili ed uccelli (i). I popoli di Ramirico nel distretto di Tunca si ragu-navano in una vasta caverna per ivi offerire sacrifizii ad un idolo di legno rappresentante un enorme uccello coperto di piume di varii colori. L’ingresso della caverna era molto stretto ed cbilmente chiuso da una pietra piatta e quadra. Ivi avevano dimora giovani vergini consacrate al suo culto, e gli si sacrificavano fanciulli (2). Lingue. La. chibcha 0 lingua dei moscas, la più diffusa nel regno di' Granata, è oggidì quasi estinta. Essa è soprattutto osservabile per la frequente ripetizione delle sillabe cha, che, chu. Bernardo de Luga ne ha pubblicato una grammatica. Il caribo, il cumanagoto ed il chayma, che si riguardano come dialetti distinti, sono le lingue le più in uso nelle provincie di Cumana e di Barcellona. « Ciascheduna d’esse, dice de Humboldt, ha il proprio di-» zionario composto per uso delle missioni dai padri Taus-» te, Ruiz Bianco e Broton. Il Vocabulario y arte de la » lingua de los Indios Chaymas è diventato estremamen-» te raro; la grammatica del cumanagoto, del missionario » Bianco, fu pubblicata nel i683. « De Humboldt ha pel primo fatto conoscere l’analogia ch’esiste tra l’idioma degl’indiani tamanachi e quello dei chaymas, ed ha pure comparato i vocaboli pareni coi vocaboli maypuri (3). La Condamine dice che la lingua degli omaguas è dolce e facile alla pronunzia, cd anche ad apprendersi, quanto quella degli yamoos è aspra e difficile. Questi ultimi hanno vocaboli di nove in dieci sillabe. Poettarraso-rincouroac significa il numero tre. Tal era in passato la varietà de’linguaggi parlati nel Popayan, che Belalcazar fu qualche volta costretto di ricorrere a tre diversi interpreti per ottenere le risposte alle sue ricerche. (1) Zamora, pag. 344, corol. 1. (2) id. pag. 3i5 c 316. (3) Vcggasi il lib, II, cap. ai.