4o6 CRONOLOGIA STORICA pel Rio Sinu. In questo stato di cose, la convenzione deputò commissarii appo il viceré Perez a Panama per chiedergli un armistizio e proporgli alcuni regolamenti commerciali, colla protezione di sir Carlo Sterling, vice-ammiraglio della stazione inglese alla Giammaica. Questo passo non produsse però alcun frutto. Monteverde si disponeva ad occupare Caracas ed a distruggere la confederazione, allorché gli avanzi di alcune truppe regolari comandate dal colonnello Siraone Bolivar, dai due carabanos Miguel e Fernando, e dal colonnello spa-gnuolo Manuele Costez Campomanes giunsero a Cartagena e rianimarono il coraggio de’suoi abitanti. Quest’ultimo ricevette il comando d’una colonna destinata a pacificare le sabanas: i carabanos marciarono contra il forte Zispata o Sapote e Bolivar risalì la Magdalena. Il 19 ottobre un corpo spagnuolo di ducensessanta fucilieri, aiutato da nove piccoli bastimenti da guerra comandati da don Esteban de Leon, antico capitano del Fijo di Cartagena, assalì l’importante città di Mompox, ma venne rispinto con perdita, dopo una pugna che durò quasi due ore. La legislatura, per ricompensare gli abitanti del coraggio spiegato in quest’incontro, decretò a Mompox il titolo di città valorosa. Nel 10 settembre il popolo ed una parte degli officiali dell’ esercito, ragunati sotto la presidenza di Castro, elevarono don Antonio Narino al potere supremo nel Cun-dinamarca. Le truppe di quest’ultimo furono battute a Palo Bianco nella provincia di Socorro, dall’ esercito del congresso guidato da Barraca, e questa sconfitta distaccò dal di lui partito le provincie di Mariquita e Neiva. Nel 4 ottobre, dopo due anni di violente contese col governo di Cundinamarca, il congresso di Santa Fé si ra-gunò nella piccola città di Leyba. Esso si componeva di undici delegati (tutti avvocati, ad eccezione di due) delle provincie d’Antioquia, Cartagena, Casanare, Cundinamarca, Pamplona, Popayan e Tunja. Erano questi don Gioachino de Tloyos e don Giosuè Maria Davila, per la provincia d’An-tioquia - don Giovanni Marimon y Enriquez, per Cartagena; don Giovanni Giosuè de Leon, pel Casanare; don Manuele Bernardo Alvarcz e don Luigi Eduardo Azuola, pel