35o CRONOLOGIA STORICA di instituiré società o compagnie allo scopa di fondare colonie commerciali appo le nazioni, o nei paesi disabitati dell’Africa e dell’America, od in qualunque altro luogo, col consenso degl’indigeni od abitanti, purché questi paesi non appartenessero ad alcun principe o stato europeo. Fu loro permesso di recarvi cannoni e munizioni da guerra per proteggere il loro commercio, i loro stabilimenti e le loro piantagioni, per usare rappresaglie e farsi indennizzare delle loro perdite. In conseguenza di questi privilegi, una società di negozianti e di ricchi capitalisti ottenne una carta intitolata Compagnia scozzese pel commercio dell’ Africa e delle Indie, e nella quale era espresso che le merci e gli effetti ad essa appartenenti sarebbero liberi da ogni aggravio, proibizione, balzelli di dogana, e tassa qualunque, per lo spazio di ventun anno, purché la meta de’capitali appartenessero a’sudditi nati in (scozia. Promettendo quest’intrapresa un gran lucro, la compagnia non tardò a raccogliere sottoscrizioni per oltre quattrocentomila lire sterline, prima ancora d’aver fatto pubblicamente conoscere le sue intenzioni. Il piano di fondare una colonia nell’istmo di Daiien allo scopo di commerciare col Giappone, colla China, e colle isole delle spezierie, proposto da Paterson (i) nativo di Scozia, venne dai direttori adottato. Non fu però si tosto questo progetto conosciuto, che sparse l’allarme tra i negozianti interessati nel commercio dell’India, i quali protestarono contra la legalità d’un’intrapresa, ch’era, second’essi, un’usurpazione dei diritti della corona di Spagna, e poteva cagionare una guerra. 11 parlamento inglese s’interpose a favore di questi ultimi, ed in un indirizzo che votò al re, espose che 1’ atto del parlamento di Scozia recava pregiudizio al commercio dell’Inghilterra, ed invitava sua maestà ad impedire ai sudditi inglesi di associarsi a questa compagnia. Pentissi il re di avervi dato l’assenso, ma non potea revocare la sua decisione. Questa circostanza indusse però molli soscrittori a ritirare i loro nomi dalla lista, ma la (i) Paterson avea risieduto alcuni anni in America. Anche Leonello Wafer somministrò alla compagnia alcune informazioni sull’istmo.