i;4 CRONOLOGIA STORICA di dargli altrettanto oro quanto quello che la possedeva attualmente. Gusman senza esaminare se fosse vero o no ciò che gli narrava quest’indiano, lo fece impiccare ad un albero, mettendo egualmente a morte i sette capitani clic lo accompagnavano. Dopo questa spedizione recossi a Panama, ove non rinvenne che alcune peschereccie capanna (casas de pescadores). Il capitano Diego de Albitez partì da quest’ ultimo luogo con ottanta casigliani per penetrare nella provincia di Chagro, a dieci leghe di distanza. Gli abitanti di varii villaggi che percorse erano immersi nel sonno ; ma ei non volle nè saccheggiarli nè ridurli prigioni; ed il cacico riconoscente gli regalò dodicimila pesos d’oro. Albitez gliene richiese d’ avvantaggio, dandogli un gran sacco da riempiere. Il cacico sdegnato rispose che vi metterebbe le pietre d’un ruscello che scorreva dappresso; ch’egli non aveva altr’oro, e che non ne faceva nascere. Albitez confuso si ritrasse senza fargli alcun male. Albitez si congiunse a Tello de Gusman nelle terre del cacico Pacora, e si pose in marcia per ritornare a Da-rien. Assalito a Tubanama da una grossa torma d’indiani, fu costretto di battersi in ritirata, e di recarsi al luogo di sua destinazione a traverso le terre di Pocorosa. I castigliani di quest’isola erano talmente scoraggiati che pensavano solo a porre in salvo la loro vita. Pedrarias, coll’assenso del vescovo, ordinò pubbliche preci per acquietare la collera divina. Albitez, cui queste spedizioni aveano arricchito, risolvette di approfittare di queste circostanze luttuose per chiedere un governo nel mare del sud; ed a quest’uopo spedì soltanto un marinaio, Andrea Nino, per trattare i suoi interessi appo la corte, dandogli duemila pesos d’oro pel viaggio. Avendo Pedrarias formato una spedizione per pacificare la porzione dell’istmo la più ristretta tra i due mari, ne diede il comando al capitano Gonzalo de Badajoz, che s’imbarcò con centrenta uomini a bordo d’un naviglio verso la fine di marzo. Al loro arrivo a Nombre de Dios i soldati, colpiti dall’orribile spettacolo dei cadaveri dei castigliani eh’erano colà periti di fame, non erano dispo* sii ad inoltrarsi, ma Badajoz per toglier loro ogni speran-