6G CRONOLOGIA STORICA alla guerra i corpi morti de’loro eroi intonacati di bitume, combattevano in silenzio, attaccavano le teste de’ loro nemici alle porte delle loro abitazioni e conchiudevano la pace colla mediazione delle donne. Pretendesi che i gua-giros andando alla pugna s’inoltrassero a cavallo sino alle lince nemiche e là tagliassero i garretti de’ loro cavalli per togliersi ogni mezzo di fuga. Gli abitanti di Bogota e di Tunja, durante un intero mese prima di mettersi in campagna, chiedevano la vittoria al sole, alla luna ed agl’idoli, c recavano seco uno di questi ultimi al combattimento. Vincitori, occupavano un eguale spazio di tempo in rendimenti di grazie, e vinti, nel piangere il loro infortunio. Varii popoli dell’Alto Orenoco innalzano una specie di trincea per difendersi. Cuscru, capo de’ guaypunabi, circondò di un fortino costrutto di terra e di legno la sua casa e l’arsenale ove custodiva gli archi e le freccic, e di cui i piuoli avevano oltre a sedici piedi d’ altezza. Le amazzoni si servono in guerra d’ un’ estolica o tavola lunga una tesa e larga tre dita, nell’ estremità della quale conficcano un osso a guisa di dente, su cui appoggiano le loro freccie per prendere bene la mira, e le lanciano con tale forza c destrezza da non fallire mai il colpo a cinquanta passi. Usano pure scudi tessuti di canne fesse e coperti di pelli di lamantino. I caribi incendiano i villaggi de’loro nemici mediante freccie intrise d’olio. Per rendere i loro figli destri nel maneggio dell’ arco, sospendono i loro cibi ad un ramo d’ albero c non permettono loro di prenderli se non dopo d’ averli colpiti con una freccia. Caccia e pesca. I panelli della Paita e varie altre nazioni si dedicavano con frutto alla caccia ed alla pesca. Uno de’ loro modi di cacciare consisteva nel circondare un’estensione molto considerevole di bosco e porvi il fuoco, uccidendo a colpi di freccie e di mazze il selvaggiume che cercava di salvarsi. Gli spagnuoli furono testimoni d’ una di queste caccie a Guayaquil. Le bestie selvatiche e. domestiche, essendosi riunite, pervennero ad abbattere una porzione del recinto ed a fuggire. Una sarbacana ed una piccola freccia di legno di palma, guernita di un piccolo turacciuolo di cotone che riempie il vuoto del tubo,