DELL’ AMERICA 545 del partito favorevole alla tirannide, s’era posto alla testa degli amici delle leggi e della rappresentanza a fine di ristorare l’ordine; aggiungevasi finalmente che il generale Montilla, indotto dal liberatore, era alla testa degli agitatori clic volevano rovesciare la repubblica e stabilire sulle sue ruine il trono del despotismo. In questa circostanza il direttore rappresentò il generale Padilla come degno della fiducia e della gratitudine nazionale, e propose di votargli ringraziamenti per la sua condotta ai 5, 6 e y marzo e pei servigi ch’avea resi alla Convenzione. Questa mozione essendo stata sostenuta dal generale Santander e da altri, il direttore dichiarò che Padilla meritava perpetui rendimenti di grazie nelle sue varie qualità di deputato, di generale, e di vicepresidente della repubblica. « Segue nell’esposizione dei motivi il racconto dei mezzi impiegati dal direttore e da’suoi partigiani per escludere dalla Convenzione tutti quelli clic non si unissero ad essi. A fine di meglio riuscire ne’loro disegni, essi hanno rappresentato il primo cittadino della Columbia, il presidente liberatore, siccome il più pericoloso ostacolo alla libertà, ed il più formidabile Jiemico del suo paese ch’egli vuole opprimere. Gli esponenti pretendono che i presidenti ed i secretarii della Convenzione, ad eccezione d’Aranza-ra, sieno stati tutti eletti dall’influenza di quel partito, ed entrano poscia ne’ particolari sul modo di procedere dell’ assemblea, sulla commissione incaricata di stabilire le basi della riforma e sui motivi che li hanno indotti a ritirarsi. E conchiudono così : « Da tutto ciò che precede risulta clic la nostra presenza in una simile assemblea sarebbe ingiuriosa per i nostri committenti, offrirebbe ai nostri avversarli i mezzi di trionfare, e diverrebbe la causa indiretta della ruina della nostra patria. In tempi migliori, quando la verità si collocherà al dissopra delle passioni, e saranno messi al coperto gl’interessi della repubblica, allora si potrà intraprendere l’opera della riforma costituzionale. Fino a quel punto continuiamo a vivere sotto le leggi in vigore, ed il liberatore, collocato alla testa del governo, godente la fiducia della nazione, preservi la repubblica dai mali ai quali è esposta pei maneggi dei faziosi e le insidie d’ un accorto nemico implacabile. » T.° XII.0 P.' III." 35