I7G CRONOLOGIA STORICA donne togliendogli novemila pesos d’oro. Continuando il cammino verso occidente, ad oltre dugento leghe da Darien, giunsero sulle terre d’un cacico chiamata Birnc/uete e d’un altro nomato Totonagua. Quest’ultimo gli diede seimila pesos in gioielli e grani d’oro, di cui alcuni pesavano due castigliani. Più lungi ne incontrarono un altro chiamato Tara-curi, da cui trassero ottomila pesos d’oro. Passarono quindi sulle terre di Partanomi che s’era dato alla fuga, e sei leghe più lungi verso l’est visitarono un villaggio chiamato Tabor e poscia quello del cacico Chcru ove tolsero ancora quattromila castigliani ; in guisa che Badajoz ragunò in questo viaggio ottantamila castigliani. Dopo la partenza di Gonzalo de Badajoz, Pedrarias, indeciso se dovesse credere le novelle recate dal giovine indiano intorno alla sorte di Francesco Becerra, risolvette di andarne in traccia egli stesso; ma le di lui genti temendo le frcccie avvelenate dei selvaggi non volevano seguirlo nè ad Uraba nè verso lo Zenu. Pedrarias persuase loro di recarsi a far una guerra sanguinosa contra Poco-rosa ed altri cacichi di quella provincia, c bentosto si offersero più di trecento per accompagnarlo, ch’egli imbarcò sovra alcuni navigli. I piloti fecero vela verso l’ovest sino alla notte, e, mutato allora cammino, approdarono, giusta l’ordine di Pedrarias, a Caribana. I castigliani entrarono nel villaggio prima del giorno e misero fuoco alle capanne. Gl’indiani sorpresi perdettero molti de’loro, che rimasero abbruciati ed uccisi cercando di fuggire dalle fiamme. Quelli che pervennero a salvarsi si armarono delle loro freccie e caricarono con tal furore i castigliani che li costrinsero a rimbarcarsi. Condussero però nulla ostante seco alcuni prigioni, che confermarono la novella della morte di Becerra. Pedrarias costeggiò allora sessanta leghe di paese sino al porto òiAcla (i), ove sbarcò con tutte le sue genti e costrusse un forte di terra e di legno. Diede poscia ordine ad Espinosa suo sergente maggiore di marciare con alcuni cavalieri contra Pocorosa; ma una malattia l’obbli- (\) Veggasi a pag. 183.