j 56 CRONOLOGIA STORICA stanza di cinque leghe nel recinto di quel golfo era un’isola nella quale si pescavano perle della grossezza d’ una fava. Voleva Nunez colà recarsi senza indugio, ma i cacichi lo consigliarono a differire il viaggio sino al principiar dell’estate in cui il mare era tranquillo. Segui Nunez quest’avviso, ed il cacico Tumaco gli disse che la spiaggia era senza fine e gli fe’ vedere che si spingeva verso il Perù; aggiungendogli ovunque abbondare l’oro, e gl’indigeni servirsi di alcuni animali (il lama) per portare i bagagli. Nunez contento di queste novelle, risoluto di ritornare a Darien per ivi attendere la state, prese congedo dai due cacichi che si separarono da lui con rammarico, e raccomandati loro i castigliani ammalati, partì con alcuni indiani per portar le bagaglio, e presa un’altra via, a fine di scuoprire nuove terre, giunse nella signoria d’un altro cacico chiamato Teaochan, il quale troppo debile per resistere, gli si fe’incontro con un presente di mille castigliani d’oro in lamine ben lavorate e di ducento perle finissime. Somministrò viveri alla spedizione e persuase a Nunez di congedare gl’indiani di Chiapes ai quali pure diede viveri pel viaggio; trattò quindi i castigliani per tre giorni, li provvide delle necessarie provvigioni ed incaricò alcuni indiani pel trasporto dei bagagli sotto il comando del suo primogenito. Questi li condusse sulle terre di Foriera, possente cacico nimico di Teaochan, il quale all’ appressarsi degli spagnuoli si ritirò nei monti. In questo viaggio i castigliani mancarono più volte d’acqua e sarebbero periti di sete se le guide non ne avessero scoperto in un angolo d’una valle. Non era rimasto un solo abitante nel villaggio di Poncra, ove si scopersero però tremila pesos d’oro. Nunez spedì ad esso alcuni de’suoi per invitarlo al ritorno, offrendogli la sua amicizia, e minacciandolo in caso di rifiuto di recarsi sulle di lui traccie e di farlo divorare da’ suoi cani. Spaventato Poncra si affrettò di obbedire con altri tre capi suoi vassalli. Questo cacico non rassomigliava in nulla agli altri indiani, essendo bruttissimo e mal proporzionato. Varii cacichi eransi recati appo Nunez lagnandosi dei mali che Poncra lor faceva soffrire, e quésti, ricusando di dire ove avesse preso l’oro rinvenuto, fu, insieme a quei che lo accompagnavano, abbandonato