DELL’ AMERICA ri. Soggiornato ivi un mese durante il quale rilevò essere al di là dell’ Indie un ricco paese chiamato Arby, e ritrasse pure informazioni intorno alle ricche provincie di Pico-ra, Paucora e Pozo, si mise Robledo in cammino con intenzione di combattere quelli che ricuserebbero la di lui alleanza. I signori di Carrapa gli fornirono quattromila guerrieri e con questo rinforzo entrò in una provincia ancor più considerabile di quelle che abbandonava. Gl’indiani vollero resistere, ma vólti ben presto in fuga, furono inseguiti dai carrapas che fecero gli uni prigioni, uccisero gli altri, e mangiarono i morti ed i vivi. Furono allora inviate proposte di pace, ed i signori, che le accettarono, recarono in segno della lor sommissione una grande quantità d’oro. Ridotta cosi Picara, Robledo s’inoltrò sovra Pozo, le di cui abitazioni confinavano al Rio Grande. Fu colà assalito dagl’indiani, in numero d’ottomila, i quali battuti, si trincierarono colle loro mogli e i figliuoli sovra una rupe. Avendola fatta circondare dagli alleati, gli spa-gnuoli la superarono e lanciarono i cani che misero a brani molti di quegl’infelici; altri per salvarsi si gettarono dall’alto della rupe e caddero tra le mani de’loro crudeli nemici i picaras od i carrapas, i quali trucidarono uomini, donne e fanciulli ed ancora palpitanti li divorarono. Rientrati ne’ loro quartieri con oltre a duecento carichi di carne umana, ne spedirono parte in donativo a’loro compa-triotti. La novella di questo spaventevole macello sparse ovunque il terrore nella contrada, ed i capi si affrettarono di fare la pace e di recare oro ed altri regali. Robledo avendo allora congedato gl’indiani di Picara e di Carrapa s’inoltrò con quei di Pozo contra Pancora il di cui capo Pinoina fece la sua sommissione e forni viveri e presenti. Essendosi frattanto un soldato spagnuolo lagnato avergli gl’indiani di Pozo rubato alcuni porci, li accusò Robledo d’aver rotto la pace, ed incaricò Suer de Nava di castigarli. I paucoras, contenti eli vedere gli spagnuoli rivolgere le armi contra i loro antichi nemici, si ragunarono in numero di tremila, e marciarono coi casigliani abbruciando e distruggendo ogni cosa sul loro passaggio, ed avendo fatto ducento prigioni li condussero seco coll’intenzione di mangiarli. Dopo questo scontro, i porci furono rinvenuti e la