DELL’ AMERICA 223 menti, Attìnger s’avanzò verso l’ovest per la strada di Cupiure, ed attraversata la Sierra de los Ilotos, penetrò sin alla valle d’Eupari od Upar, e senza considerare se questo territorio appartenesse al governatore di Santa Marta, Io attraversò sino al Rio Grande, impadronendosi di varii indiani de’due sessi, che perirono per via sotto il peso de’fardelli de’quali venivano caricati. Giunto in vista di Tamalameco, città considerabile ove non potò penetrare, continuò il viaggio verso una città dello stesso ordine, ed incontrò una torma d’indiani che gli uccisero alcuni uomini. Ritornò quindi nel distretto di Tamalameco e per la via dei monti s inoltrò sin al Rio Grande, risalendone uno degli affluenti, chiamato Rio de Lebrixas o Lebrijas, ed impegnandosi di nuovo ne’monti, ove negli scontri cogl’indiani perdette alcuni soldati. In una seconda escursione (i53o), Alfinger s’inoltrò con centottanta soldati dapprima verso il paese de’poca-buyos (i), e poscia presso gli alcoholados; quest’indiani gli fornirono ventunmila castigliani in oro, che fu recato a Coro da venticinque uomini sotto il comando del capitano Vascona. Avendo preso un cammino diverso da quel- lo pel quale erano venuti, smarrita la via, si trovarono in tale penuria che furono costretti di mangiare un indiano; e seppellito il loro oro morirono tutti, a riserva d’ un solo chiamato Francesco Martin, che, dopo d’aver errato per tre o quattr’anni tra i selvaggi, fu rinvenuto dagli spagnuoli. Dopo la partenza di Vascona, Alfinger ricevette ancora quarantamila castigliani d’oro, parte come riscatto dei prigioni, e parte in donativo. Al suo ritorno corse un grave pericolo in una valle che prese il di lui nome (valle de Ambrosio). Continuando le sue escursioni ( 1531) allo scopo di procurarsi oro, avea frequenti impegni cogl’indiani, ciò che affaticava le truppe e disponevate all’insubordinazione. Voleva nullameno riconoscere la porzione situata lungo il Rio della Magdalena, di cui molto vantavansi le ricchezze, e vi diresse verso la fine dell’anno 1531 una spedizione sotto il comando dei capitani Giovanni de Cespedcs e (i) Secondo Errerà. Piedrahita scrive Pocabuzes.