i96 CRONOLOGIA STORICA spaventati c quattordici pervennero a salvarsi, venendo gli altri trentasei condotti a bordo del naviglio. Vendicossi però il cacico di questa perfidia sovra Ojcda e sei casti-gliani che furono da’suoi sudditi uccisi nell’uscire dal villaggio. Il rimanente guadagnò a nuoto la caravella, ed impegnata di nuovo dagl’indiani la pugna ne’loro canotti, furono questi costretti alla ritirata. Il cacico di Maracapana accusò i religiosi d’esser complici del tradimento d’Ojeda, perchè gli aveano fornito la carta e l’inchiostro, si recò al monastero e li trucidò a colpi di scure. Le sue genti uccisero pure il loro cavallo, tagliarono i melaranci ed altri alberi fruttiferi, spezzarono la campana e le croci e misero fuoco al convento (i). Allorché si riseppe tal nuova a Cubagua, vennero spedite due o tre barche armate per castigare gl’indiani, ma le truppe a bordo non osarono sbarcare. L’ammiraglio, al di lui arrivo ad lspaniola, avvisato di quest’infortunio, convocò l’udienza regale (reai audiencia de la isla Espa~ noia), e fu deciso si punirebbe il cacico Maracapana, e si trasporterebbero gl’indigeni di Cumana a Santo Domingo per ripopolare quest’isola; ed a quest’uopo furono imbarcati sovra cinque navigli trecento soldati spagnuoli, comandati dal capitano Gonzalez de Ocampo. Frattanto Las Casas giunse felicemente nell’isola di San Juan de Puerto Rico, ov’ebbe il dolore d’udire il massacro de’due religiosi e la distruzione del loro monastero, e la morte di ottanta castigliani uccisi dagl’ indiani di Cumana, Curiati, Neveri, ecc., che, agenrio di concerto coi taegri e cogl’indigeni di Chiribichi e Maracapana, si disponevano ad assalire Cubagua. Questa nuova gli cagionò vive inquietudini, aumentate ancora dall’arrivo della spedizione d’Ocampo a San Juan. Invilollo Las Casas a non ¡sbarcare, mostrandogli le istruzioni regie, giusta le quali doveva soggiogare gl’ indiani colla dolcezza. Rispose Ocampo d’esser costretto ad eseguire gli ordini avuti, e continuò il cammino (2). Comperò allora Las Casas a credito un (i) Errerà, dee. II, lib. IX, cap. 8 e 9. (a) Secondo Errerà, Ocampo e Las Casas erano amici ; Gomara asserisce il contrario.