DELL’ AMERICA la, coll’intenzione di recarsi ad Ispaniola. Mentre lavora-vasi a ciò, furono consumati i viveri, e gli spagnuoli soffrirono siffattamente per la fame che furono ridotti a mangiare i giumenti ed i loro poledri. Dal loro canto le genti di Nicuesa non soffrirono meno, ed essendo esso ritornato sulla spiaggia per congiungersi ad Olano, entrò in un fiume ove la caravella rimase arrenata nella sabbia. Non tardò l’equipaggio ad essere sprovvisto delle cose più necessarie alla vita. Nicuesa prese allora la risoluzione di recarsi per terra verso l’ovest in traccia della disgraziata isola di Veragua che gli era tanto costata. Quattro marinai ebbero ordine di costeggiare la spiaggia colla scialuppa della caravella, e dopo aver oltrepassato molti fiumi e ruscelli incontrarono un’isola deserta e disperando di trovare soccorsi, risolvettero di tornare dond’ erano partiti. Nicuesa e le sue genti andavano da un capo all’altro senz’ altra risorsa che alcune erbe e pesci, nè potevano pure procacciarsi acqua dolce, di cui l’isola mancava. Tentarono di uscirne sovra zatte costrutte di rami d’alberi, ma in vano; perchè non aveano remi, e quelli che sapevano nuotare non avevano più forza di lottare contra le correnti, che li avrebbero trascinati in alto mare. I quattro marinai della sua scialuppa giunsero al luogo ove trovava-si Lope de Olano e gli dipinsero la triste situazione di Nicuesa e delle sue genti. Quantunque Olano temesse il risentimento di Nicuesa, gli rispedì il brigantino insieme ai quattro marinai che recavano acqua dolce, nocciuoli di palme ed altri oggetti per quelli eh’erano ancor vivi. Durante il soggiorno di Nicuesa in quell’isola, molti de’suoi perirono di sete, ed egli con quelli che gli erano rimasti imbarcossi a bordo del brigantino e giunto nel fiume Be-len, ove trovavasi Lope de Olano, lo arrestò come traditore e lo dannò a morte. Gli amici cui Olano pregò intercedessero per lui si gettarono a’piedi di Nicuesa per ottenergli grazia, e dipingendo le disgrazie sofferte in quel viaggio, durante il quale erano mancati di vita quattrocento de’loro compagni, gli rappresentarono poter poco più valere i superstiti; e Nicuesa mosso dalle loro preghiere, accordò ad Olano la vita, ma coll’intenzione di spedirlo prigione in Castiglia. Vedendo ciascun giorno soccombere