DELL’ AMERICA 167 zione ed impiegò i più robusti de’suoi nella caccia degl’ indiani sulle terre 0? Abrayba, cacico della provincia chiamata Caracana. Le capanne (barbacoas) di questi erano costrutte sugli alberi in mezzo all’acqua, e vi si difesero qualche tempo coi bastoni. I castigliani riuscirono ad impadronirsi di sette di queste capanne e presero oltre a quattrocento individui, che si divisero, dopo di che ritornarono nel villaggio di las Anades e quinci a Darien. Dietro il ritorno di Carrillo, Pedrarias spedì Vasco Nunez in traccia dell’idolo di Dobayba sulle sponde del fiume Darien. Imbarcatosi questi con ducento uomini in varii canotti, non appena mise il piede sul territorio dei guguri} questi popoli uscirono in gran numero dalle piroghe e sorpresero i castigliani di cui la metà rimasero uccisi od annegati. Carrillo fu del numero degli uccisi, e Nunez ferito alla testa guadagnò col resto delle sue genti la riva. Gl’indiani gl’inseguirono e li batterono sino al giunger della notte, che fu da Nunez messa a profitto per operare la sua ritirata. Essendo la ricolta del mais stata in quel paese distrutta dalle locuste (langosta), e giudicando egli impossibile di mantencrvisi, prese perciò il cammino a traverso i monti e le valli e ritorno a Darien. Verso lo stesso tempo Pedrarias spedì il proprio nipote a Zenu ed alle miniere di Turifì, trenta leghe all’est di Darien. Imbarcatosi con quattrocento uomini sovra due caravelle, il giovane Pedrarias rimase tre mesi senza osar di penetrare più di sei leghe nel paese. Un cacico gli disse che quelle miniere erano a tre giornate da colà e gli propose di condurvelo; ma egli ricusò quest’offerta al pari di quelle di varii cacichi ch’eransi recati a chiedergli la pace. In uno scontro cogl’indiani ebbe quindici castigliani uccisi e trenta feriti che pur soccombettero alle ferite. Abbandonò quindi il paese e condusse a Darien cinquecento prigioni, fra’ quali il cacico che gli avea indicato la situazione delle miniere. Quest’indiani furono venduti nelle isole ad alto prezzo. Al suo ritorno si diffuse I3 fama che la provincia di Zenu abbondasse in oro, e fosse sparsa di sepolture contenenti tutto l’oro posseduto dai morti durante la lor vita. Recovvisi il baccelliere Encise per invito di Pedrarias, ed