DELL’AMERICA tribù era ¡1 giuoco della palla. Vedendo Espinosa clic tutte le provincie insorgevano contro di lui pensò di ritornare a Darien; ed a quest’uopo attraversò le terre di Chanina che avea minacciato Vasco Nunez. Questo capo l’assalì con tutte le sue forze, ma fu messo in fuga. Espinosa rinvenne a Comagro il capitano Cristoforo Serrano, spedito da Pe-drarias per pacificare quella provincia. Passò poscia ad Ocla, ove incontrò Nunez de Balboa che gli fornì provvigioni e giunse a Darien con un bottino di oltre a duemila schiavi, e gli ottantamila pesos d’oro che Gonzalo de Badajoz e Luigi de Mercado aveano perduto. Fatta la divisione di queste ricchezze, i castigliani dimenticarono tut-tociò eli’aveano sofferto e si abbandonarono alla passione del giuoco, a cui arrischiavano i loro schiavi, narrandosi che l’edrarias ne giuocasse fino a cento per volta. In questo viaggio Espinosa esplorò cencinquanta leghe di coste. Dal canto loro i capitani Ernando Ponce e Bartolomeo Hurtado costeggiando il golfo d’Osa a circa novanta leghe da Nata penetrarono sino alla terra di Chiuchetes ove non si soffermarono, avendola trovata in buono stato di difesa; e seguita per lo spazio di circa cinquanta leghe la costa, scopersero un golfo dell’estensione d’oltre a venti leghe sparso di piccole isole di cui abbiamo già parlato. Era in esso un magnifico porto, chiamato dagl’indiani C/iira, San Lucar dai castigliani, e poscia Nicoya dal nome del cacico di quel paese. Gli abitanti apparvero sulle rive con piccole trombette e corni per indicare che si preparavano alla pugna, ma allo scoppio di alcuni colpi di cannone tratti «dalle navi presero tutti la fuga. I castigliani ritornarono allora verso Espinosa il quale avea ricevuto ordine da Pedrarias di lasciare Ernando Ponce a Panamà. 11 vescovo di Darien procurò di riconciliare tra loro Pedrarias e Nunez. Pedrarias promise a questi in matrimonio sua figlia primogenita donna Maria eh’ era in Castiglia e lo incaricò di recarsi a gettare le fondamenta d’una città ad Acla. Imbarcatosi Nunez a Darien con ottanta uomini a bordo d’un naviglio, giunto in quel porto trovò Gabriele de Bojas nel forte con pochissima gente, e temendo gli assalti degl’indiani diede a quel luogo il nome di Villa.