DELLE CITTA’ ANSEATICHE 22S veva essere tenuto ogni tre anni a Lubecca, tranne che un pericolo impreveduto non esigesse una convocazione in sito meno rimoto. Nelle lettere di convocazione erano specificati i principali articoli da assoggettarsi al congresso, affinchè i deputati potessero essere muniti di sufficienti istruzioni. Nella scelta dei deputati non era da legge alcuna limitata la libertà delle città. Desse inviavano a loro grado ecclesiastici, giureconsulti, magistrati, notai, negozianti. Quando l’assemblea generale aveva terminato i suoi lavori, ne erano comunicati i decreti alle città principali od alle capitali del circolo, incaricate di spedirli a quelle di minore importanza.. Ai congressi della lega erano pure invitati i deputati dei quattro principali fondachi, cioè Londra, Bruge, Berghen in Norvegia e Novogo-rod in Russia. I re del nord ed alcuni principi alemanni intervenivano qualche volta in persona a quelle diete per farvi valere le loro pretensioni, ovvero vi si facevano rappresentare da ministri, che non avevano però voto deliberativo. Uno dei borgomastri di Lubecca presiedeva d’ ordinario all’assemblea, della quale era l’oratore. Nell’intervallo dei congressi, questa città unita a quella di Vandalia aveva la direzione degli affari generali, e la corrispondenza al di dentro ed al di fuori. Così Lubecca divenne col tempo una specie di capitale della federazione. Le capitali dei tre circoli erano incaricate, nelle loro giurisdizioni, di funzioni analoghe a quelle esercitate da Lubecca net proprio circolo ed in tutto il dominio della lega. I tre circoli erano quello di Vandalia, o delle coste sud ed est del Baltico, quello di Vestfalia, 0 dell’ovest, e quello di Sassonia. Il numero dei deputati al congresso era ancora, sul principio del secolo sestodecimo, di set-tantaduc. Qualunque città raccomandata poteva pretendere al titolo di anseatica, purché dipendesse il meno possibile da un principe, e purché la reggenza della citta a-vesse in sè il grado di autorità necessario ad obbligare gli abitanti alla contribuzione dei pubblici carichi. Recava però molto nocumento alla stabilità della confederazione anseatica l’ineguaglianza dei diritti, ineguaglianza che si riproduceva in diversi modi: da una città all’ altra i diritti erano differenti", alcune ne godevano senza T." Vili.0 P.' III." i5