4go CRONOLOGIA STORICA «Irebbero a malincuore rientrare nella lor patria; non già perché quei governi si riputassero più in debito verso i nemici armati di Bonapartc di quello che verso colui che qual mediatore, come dicemmo di sopra, li avea rispettati più degli altri popoli invasi o soggiogati, ma perchè il sistema di eterne guerre e di universale dominazione da cui egli non mai dipartivasi, dovea allora far vedere agli Svizzeri la sua caduta come cosa d’interesse nazionale per essi al pari che per tutte le nazioni, da uno spirito di vendetta e di emancipazione successivamente aizzate e trascinate. Ciò che prima di ogni altra cosa esprimevano era il desiderio di rimanere spettatori tranquilli degli avvenimenti ahe si apparecchiavano, lusingandosi di poter conservarsi neutrali in mezzo alla guerra generale. E questa neutralità veniva pur reclamata pnesso „i suoi vicini dalla Francia, la quale non solamente avea violalo armata-mano le frontiere Svizzere sotto il regno del direttorio esecutivo, ma avea imposto a quel .paese un trattato di alleanza offensivo e difensivo, e in oltre nel 1810 sotto il dominio imperiale avea smembrato, come si vide, il cantone del Vallese c se lo era appropriato per poter penetrare militarmente quando più le piacesse nel cuore della Lombardia. Da qualunque lato sia venuta la prima proposta di tale neutralità, sarà sempre vero il dire che ne fu posto il principio da Bonaparte in seguito ad un invio dei deputati fatto nel tempo stesso a lui ed ai sovr^ii alleati; e nel i5 novembre 1813 fu quella neutralità dichiarata in una dieta straordinaria raccolta a Zurigo. Il capo del governo francese ordinò che le truppe italiane, le quali da alcuni anni occupavano ii cantone del Ticino col pretesto d’impedire il contrabbando, ma più verosimilmente per preparare l’aggregazione di quel paese al regno d’Italia, ne uscissero all’istante. Quest’ordine col mezzo del telegrafo trasmesso a Poiòse, fu esegu to ventiquattr’ore dopo dacché fu emanato in Parigi: in conseguenza formaronsi cordoni di truppe svizzere sulle frontiere lungo il Reno, vanamente lusingandosi venissero rispettate dagli alleati. Tra i confederati Svizzeri quelli che per viver tranquilli non si contentavano di far voti, vedendo giunto l’istante di