DEI DUCHI DI BRUNSVICH 333 vicli ed indi ad Altona ove spirò il io novembre 1806 e fu seppellito ad Ottensen. Questo principe aveva sposato, nel 1764, la principessa Augustina d’Inghilterra da cui ebbe tre maschi c quattro femmine; pochi giorni prima della battaglia di Iena aveva perduto il primogenito. L’esercito francese si era impossessato del ducato; le armi tutte che vi si trovavano furono, nel 26 febbraro 1807, deposte all’arsenale di Rrunsvith e quindi trasportate a Maddeburgo. Nel corso dell’anno stesso il ducato di Brunsvich venne fiunito al regno di Vestfalia, sul cui trono collocò Napoleone il più giovine de’suoi fratelli Girolamo, il quale aveva prima sposato un’americana, madamigella Paterson da cui ebbe figli, e che sposò in seguito, sciolto il primo matrimonio dall’imperante volontà del vincitore, una principessa di Virtembgrg, 11 trattato di Til-sit, del 7 luglio 1807, sanzionò la creazione dell’effimero regno di Vestfalia. Da quest’epoca fino al 1814 si troverà tutto ciò eh’è relativo a questo ducato nel capitolo del langraviato di Assia-Cassel, compreso in questo volume. Gli eventi del 1813 e 1814, appresero finalmente a Napoleone che non era invincibile, e che almeno nella Germania il suo dominio era terminato. La confederazione del Reno dispafrve, il regno di Vestfajja non esistè più che nella storia, ed ogni stato della- Germania riprese il suo territorio e riacquistò la sua independenza ; il nipote di Ferdinando di Brunsvich, chiamato Federico Guglielmo, venne allora ripristinato in possesso dell’eredità de’suoi avi e divenne duca di Brunsvich e di Oels. A’ 5 agosto 1814, si ristabilirono nel ducato tutti i capitoli di ca-nonichesse ed i conventi di monache i cui beni erano stati convertiti in dotazioni od incorporati al demanio di Vestfalia. Nei 12 novembre, il duca convoca gli antichi consiglieri del tesoro ed i deputati degli stati, all’oggetto di formare una commissione per . regolare i debiti del paese. Imparte nello stesso tempo a tutte le giudicature delle città e dei circoli l’ordine di liquidare i danni che le comuni ed i particolari hanno sofferto in causa della guerra, a fine di procurare un equo modo d’indennità ripartendo il carico equabilmente sovra tutto il ducato.