514 c guito «ulte città anseatiche, nessun altro in Francia prima di lui avendone discorso così estesamente. Il marchese de Fortia s’incaricò principalmente della parte genealogica dei principi d’Alemagna e dettò per intero I’ articolo dei principi d’Olstein; non che quello della Gasa di Nassau. Ippolito Delaporte si occupò della Svizzera, e delle repubbliche di Ginevra e Mulhausen, studiandone profondamente la storia. Audilfret cooperato dal dotto e modesto de Sacy sup- filì al lavoro dei benedettini rapporto ai Mori e continuò a Storia della Spagna sino al 1800. Allo stesso Ippolito Delaporte è dovuta la Storia dei re di Sardegna, dello stato di Genova, del ducato di Milano, dei duchi di Parma e Piacenza, dei duchi di Modena e Reggio, dello stato veneto e della repubblica di San Marino. Questo lavoro non era snperiore alle sue forze. Nemico di politiche commozioni, si è mostrato per ogni dpve amante delle antiche istituzioni e penetrato del pericolo dei mutamenti, si ascrisse ad onore il professare tali sentimenti. Il dè Labouderie elaborò egregiamente la Storia di Clemente XIV e di Pio VI. Questi due Pontefici sventurati ben erano degni di avere un tale storico, il quale si è pure incaricato dell’Ordine di Malta, di cui avea fatto uno studio particolare. Il lavoro del de Marchangy sul regno di Napoli, ai cui materiali contribuirono principalmente le indagini fatte dal de Mielle, fu riveduto dal cavaliere de Angelis dopo la morte del primo autore. Quel signore napoletano, ora trasferito sovra un altro emisfero, soggiornò per poco tempo in Parigi ov’era occupato di parecchie opere letterarie. Ad tiyres dobbiamo la storia della Russia, della Danimarca e della Svesta. Su questa materia, perfettamente da lui conosciuta, avea già pubblicati parecchi lavori. L’antico professore ai matematica Billy, si è reso utilissimo a questa intrapresa coll’avervi praticalo una revisione generale, e con quella saggiezza e modestia che lo caratterizzano fatte notare ai respettivi compilatori quelle li«ri in«nd* che poterono sfuggir loro. !■ 3« Ai VENEZIA BIBLIOTECA -1 r: 1 fi t?