DELLE CITTA' ANSEATICHE Lione c dai governatori della Rocella, dell’ Artoà, di Bologna a mare, ecc. Le relazioni politiche e commerciali della lega anseatica colla Spagna e col Portogallo sono state di una meschina importanza. Giovanni II re di Castiglia proibì agli Anseatici ogni relazione di questo genere co’ suoi stati ; confisco ottantaquattro de’ loro vascelli, e, nel 144-15 fattoria di Bruge ricevette 1’ ordine dai consigli della lega di usare rappresaglia e di chiudere agli Spagnuoli i porti dei Paesi-Bassi. Questo interdetto fu tolto da ambe le parti nel 1472 e gli Spagnuoli fecero, nel i58i, sotto Filippo II, un trattato di commercio colla lega, nel quale quel principe la favoreggiò, quanto i suoi antecessori le avavano voluto nuocere. Perchè la lega anseatica avesse potuto sostenersi al grado di prosperità al quale era pervenuta, avrebbe bisognato che le circostanze, le disposizioni dei principi e dei popoli, i costumi, le opinioni, gli azzardi infine ai quali doveva la prosperità stessa, fossero durati eterni. Tali circostanze potevano ridursi ai seguenti punti capitali: i.° il pericolo al quale il commercio era esposto per mare e Íjer terra nei tempi di anarchia e di barbarie ne’quali la ega si era formata; 1° la comunione d’interessi fra le città marittime e quelle dell’interno, comunione che le tenne unite finché durò; 3.° l’impero che le città marittime acquistarono e conservarono specialmente sul Baltico; 4-° 1’ ignoranza dei principi in fatto di commercio, la loro indifferenza sull’ascendente che le città anseatiche ottennero Insensibilmente ne’ loro stati, il monopolio infine che vi si fecero accordare. Sul finire del decimoquinto secolo, e più ancora sul principio del sestodecimó, si moltiplicarono i precursori del decadimento della lega : le nazioni alle quali essa somministrava da lungo tempo gli oggetti di commercio cominciarono a procurarseli da sè stesse. La scoperta delle Indie, o piuttosto del passaggio pel capo di Buona Speranza, quella dell’America, che innalzò tosto gli Olandesi al più alto grado di prosperità, contribuirono ad indebolire le città anseatiche, che non sembravano disposte ad imitare gli Olandesi, neppure dopo gli importanti successi