236 CRONOLOGIA STORICA gioni cd i Paesi-Bassi, e di cui gli Anseatici soli tenevano la chiave. Carlo il Temerario protesse pure altamente le città anseatiche. I loro negozianti però avevano terminato coll’inimicarsi gli abitanti di Bruge. Gli Anseatici in queste contese non avevano sempre ragione, perchè cercavano senza posa di estendere il monopolio e di dare ai loro privilegi una interpretazione dannosa all’industria dei nazionali. La fattoria di Bruge, o come la chiamavano, la residenza dei mercanti alemanni, comprendeva, nei tempi più prosperi, oltre a trecento negozianti o commessi e fattori, incaricati del commercio attivo e passivo delle città anseatiche nella maggior parte delle provincie belgiche. Colà, al pari degli altri fondachi, i mercanti ed impiegati erano soggetti ad un rigoroso celibato, e sotto agli ordini di un consiglio composto di sei presidenti od al-dermani- e di dieciotto consiglieri che dirigevano tutti gli affari. La fattoria restava però sempre sotto gli ordini dei consigli generali della lega'. I presidenti eletti ogni anno dal governatore, prestavano giuramento di sottomettersi ai suoi statuti, e di farli osservare senz’alcuna frode, per quanto potranno, secondo i cinque sensi naturali. Giudicavano essi coi loro assessori in prima istanza i processi de’loro subordinati, ma quando i delitti erano stati commessi nel paese, tale conoscenza spettava soltanto ai giudici nazionali. Mediante i mercanti della Fiandra, la lega feceva un esteso commercio in Francia, e ne manteneva con questo regno uno più immediato, ma solamente col mezzo di alcune lettere di protezione e di alcune franchigie ottenute in diverse epoche. Luigi XI tuttavia considerò una fiata la lega anseatica come una potenza, allorché nel i47° le propose un trattato di alleanza contra l’Inghilterra. Insorsero però in appresso delle contese fra la lega e la Francia. Nel i483, Luigi XI conchiuse con essa una convenzione, che venne confermata da suo figlio Carlo Vili, nel 1487. Per essa tutte le difficoltà dovevano essere regolate in vantaggio degli Anseatici, e se ne fossero insorte di nuove, dovevano esser decise in via sommaria, non dai tribunali ordinari!, ma da una commissione composta dall’ammiraglio e vice-ammiraglio di Francia, dal gran bailo di Ruan , dai siniscalchi di Aquitania , Pontieu e