386 CRONOLOGIA STORICA dorico II l'avea fortificata; portava altra volta, aggiunta ad un piccolo distretto conterminante", il titolo di principato. Carlo VI regalò il castello e le sue dipendenze al principe Mentzikoff e dopo la sua disgrazia ai conti di Plet-tenberg clic tuttavia lo possedono. Nel 174^ gli Austriaci presero d’assalto la fortezza che fu poi riconquistata dai Prussiani i quali in seguito ne aumentarono le fortificazióni di guisa che gli Austriaci tentarono invano di riprenderla nel 1758 e 1760. La fortezza di Schweidnitz è la capitale del principato di questo nome; posta sul piccolo fiume di Wcisseritz a quindici leghe sud ovest di Breslavia, divenuta nel 1748 una delle principali fortezze della monarchia prussiana: fu assediata nel 1757, 1758 e 1762. Il 16 febbraro essa si arrese alle truppe virtemberghesi. 5 marzo. Giacché la Slesia si trova essere in parte il teatro della guerra attuale, ci pare conveniente di dare alcune particolarità su questa provincia. La sua popolazione ammonta a duemilioniquarantaqualtromila individui, di cui novecentottantaquattromila centosettanta professano la religione cattolica: le rendite che da questo paese ritrag-ge il re ascendono a sei milioni di scudi, che sono circa ventidue milioni di fr. Fiorente è l’agricoltura sulla sponda occidentale dell’Oder, laddove all’altro Iato le terre son sabbioriiccie in molta parte: si contarono ultimamente un milione ottocentotrentasciinila bestie lanute che davano quattro milioni di pesi di lana. La coltivazione della rob-bia dà un annuo prodotto di centomila franchi: prosperano il luppolo, il tabacco e soprattutto il lino. Nei dintorni di Breslavia e di Leignitz si raccoglie ragguardevole rendita dagli orti a frutta, essendosi ultimamente contati meglio di ire milioni di alberi fruttiferi, non compresi quattrocent’ ottantamila gelsi. Presso Leignitz coltivasi con ottimo successo una pianta di Siria, che somministra seta, detta dai botanici asclepius syriaca. Nel 1 Boi, ve ne avea per 1’ estensione di ottantamila piedi di superficie. Dalle miniere si ricavano circa trecentomila quintali di ferro di ogni sorta, quattromilasettecento quintali di piombo, e un milione duecentomila staia di carbon fossile. Dalla enumerazione fatta l’anno 1802, risultò esistervi trentunmila seicentoventi-nove fabbriche con quarantaseimila nóvecentottantotto operai