DEGLI SVIZZERI 4.65 favore. Baden c l’Argovia non altro aspettavano che un capo per sollevarsi, e questo capo era già eletto. Allo stesso segnale anche Solura dovea seguire l’esempio; ma più che altrove nel Waldstadt si spingevano con ardore i preparativi di guerra per poter appoggiare le proposte di pace con dimostrazioni di forza. Durante ciò lo spavento sempre più impadronivasi del governo elvetico, il quale incerto anche della fedeltà del paese di Vaud in mezzo alla quasi generale anarchia, non sapea se dovesse negoziar coi ribelli, ovvero chiamare in aiuto i Francesi. Prese finalmente il partito di spingere con pari ardore e le trattative e le ostilità, ed una guarnigione da esso posta in Zurigo divenne il segnale della rivolta, ad impedir la quale si era destinata. Nello stesso giorno 28 agosto 1802 una truppa di Untervaldesi attaccò nello stretto passo del Hengg a piè del monte Lilate un distaccamento elvetico, che dopo un’ora di combattimento si disperse. Era questo il primo atto di una nuova guerra civile: cui tenne dietro la ritirata delle truppe che ancora occupavano Zurigo e Zug, e dopo la loro partenza non iscoppiò che più sicura quell’insurrezione ch’era già per ¡scoppiare alla loro presenza in que’due cantoni e nell’Argovia. Non altro rimaneva ai deboli governanti che di gettarsi a tuttu rischio nelle braccia della Francia. L’ambasciatore a Parigi Stapfer avea già sino dal 16 agosto fatte pressanti pratiche presso il primo console perchè le mezze brigate Svizzere avessero la libertà di andare in soccorso delle autorità cui erano naturalmente soggette; e non avendo egli ottenuto nè risposta nè soldati, il senato avea nel 2 settembre emanato un decreto con cui pressava il primo console ad affrettare l’intervento della Francia per rimovere gli ostacoli che si opponevano all’andamento del governo quale era costituito in Francia. Era ciò appunto che aspettava Bonaparte, benché fìngesse da principio di sentirne qualche scrupolo. Egli chiese per ben tre volte consecutive a Stapfer nozioni sulle antiche capitolazioni dei cantoni colla Francia, sul diritto eh’ essi aveano di richiamare a propria difesa i lor reggimenti, e finalmente sul grado del pericolo attuale che i magistrati elvetici potevano incorrere. T.° VI IL" P.* IIL* 3o