DEGLI SVÌZZERI 467 L1 intera Argovia era ribollata e migliaia di villici armati si erano impadroniti di Baden; quando per buona sorte dei Zurighesi c di Andermatt, giunse ivi May, commissario del governo presso il generale, il quale pose termine a quelle ostilità assurde ed entrò immediatamente in negoziazione colla municipalità di Zurigo. Seguì quindi una capitolazione che meno alcuni leggieri danni lasciava le cose 11 ‘ ” ‘ c" mise agli abitanti di cu- Ma di già il governo mentre accordava capitolazioni col mezzo de’suoi commissarii, ne avea bisogno per sè stesso. Giunto a Baden il i3 settembre Rodolfo d’Erlach, nominato nel giorno 11 di questo mese a generale in capo di un’armata che non ancora esisteva, trovò quest’armata bella e formata e pronta a combattere. A misura eh’essa avanzavasi di cantone in cantone, facea egli rapidi progressi. Nel giorno 14 entrò per capitolazione in Arau e mentre uno de’suoi ufficiali, May de Schoftland, portavasi con numeroso distaccamento alla parte dell’Albis per inquietare le truppe di Andermatt e intercettare la sua ritirata, egli si diresse d’Erlach verso Solura, fece sollevare in armi tutto quel cantone e gli bastò una sola giornata per far leva di un considerevole rinforzo. Nel 14 settembre in una delle sessioni senatorie Ruttimann e Fussling diedero la lor dimissione come fecero i senatori Steck e Luthard. Dolder era scomparso, e fu deciso di sostituirgli Emanuele di Watteville. Anche Monnod fu chiamato presso in senato. Paroa imminente la caduta di Berna, minacciata da questo lato dalle truppe dei confederati e stretta più ancora da vicino dai montanari dell’Oberland; ogni suo soccorso consisteva nelle milizie del cantone del Lemano che era ad essa rimasto fedele, e quando pure vi fosse arrivato Andermatt che abbandonava precipitosamente il Zurichberg per non essere intercettato nella sua marcia verso quella capitale, non dovea più trovarla soggetta alle medesime persono. Non era per altro riservato al generale d’Erlach di entrarvi da vincitore, imperocché Emanuele de Watle-vi 1 le, quel giovine Bernese cui la nobiltà della nascita e del carattere rendevano caro a’supi concittadini, era stato col favore di una rivoluzione sopravvenuta nel comitato di elvetico di ritirarsi.