DELLE CITTA’ ANSEATICHE a93 città ventimila inarchi, trentamila i secondi. Questa oppressione irritò gli ebrei e li determinò ad abbandonare un paese dove non trovavano più la promessa tolleranza. Ritirarono i loro capitali dalla banca, vendettero le case e si disposero a partire; vollero i cittadini forzarli al pagamento delle somme determinate, soddisfatte le quali, gli opulenti ebrei abbandonarono la città, e con questa ritirata il commercio di Amburgo perdette varii milioni. La cittadinanza, non contenta di concentrare in sé i •pateri legislativo ed esecutivo, usurpava anche il poter giudiziario, e si arrogava P iniziativa delle procedure in ogni materia civile e criminale, come ne diede la prova instruendo da per sè il processo di un tale Marco Meyer, ebreo nuovamente battezzato, che l’elettore di Brandeburgo aveva fatto arrestare a Berlino e tradurre ad Amburgo, sotto condizione che vi sarebbe processato legalmente. La cittadinanza dispeezzò questa insinuazione; il senato si provò a resistere, ma tutti gli sforzi suoi furono senza successo per far intender ragione ad una plebe che aveva rotto ogni freno; malcontenta del senato, la cittadinanza si spinse perfino a sospendere il pagamento dei salarii ai senatori. 1698. Il governo era rovesciato; la cittadinanza, invasi tutti i poteri, anche il costituente, portava tutti gli affari al suo tribunale dispotico, e decideva sovranamente anche in tutte le private quistioni. Il primo 11011 aveva autorità che di nome, quantunque il potere supremo dovesse risiedere nella comunità composta del senato e della cittadinanza e la volontà di una parte costituente non potesse abrogare le leggi consentite da ambedue. Ili mezzo a queste infrazioni della cittadinanza alla legge fondamentale, era stata nominata una commissione imperiale per vendicare il senato degli oltraggi portati alla sua autorità e forse per salvare lo stato. Giunti i commissari alle porte della città, si trattava di decidere se avrebbero .o uo il permesso di entrarvi; la cittadinanza non volle acconsentire, lasciando però al senato la cura di allontanarli ; e questi dal suo canto non poteva appigliarsi a tale partito senza incorrere nella collera dell’imperatore. In questa critica situazione degli affari, la cittadinanza credette che