-314­ che la Marea non era convenientemente munita e non poteva quindi resistere ad un attacco vigoroso. La Morea infatti era una regione che la lunga occupazione turca aveva resa spopolata ed incolta. Era senza strade, le cit­tà ed i villaggi erano rovinati dalla guerra, le fortezze erano quasi diroccate; vi erano scarsi presidi, munizioni insufficienti e porti abbandonati. La popolazione in parte di religione greca ed in parte mussulmana era ignorante, ed in generale aveva accettato con scarso entusiasmo l'occupazione veneziana. - Negli anni che seguirono la pace, Venezia non aveva avuta la possibilità di migliorare le condizioni della sua finanza. Era­no stati fatti grandiosi progetti di fortificazioni dell'istmo di Corinto e del Castello di Morea che però non vennero compiuti. Molto si spese soltanto per riattare le opere difensive di Napoli di Romania che vennero ultimate soltanto nel l 714. Vani fu­rono anche tutti i tentativi per ripopolare il territorio della Mo­rea ed infondere nuova vita all'agricoltura ed al commercio. L'indole degli abitanti è stato però l'ostacolo maggiore che i Veneziani hanno trovato per realizzare le loro intenzioni. La Sublime Porta ben conosceva che Venezia era in piena decadenza, che il patriziato pensava soltanto a divertirsi e che la neutralità adottata nelle guerre avvenute in Europa era ap­punto l'espressione di un generale sentimento di rilassatezza. Ciò era anche confermato dallo scarso lavoro che in quelli anni si era compiuto in Arsenale dove, dopo la firma del trattato di Carlowitz e fino al 1714 non erano stati varati che 4 vascelli di IO rango: la Colomba d'Oro ed il Grande A lessandro varati nel 1709; la Corona varata nel 1711 e la Costanza varata nel l 714, oltre a un piccolissimo numero di unità a remi. La politica di neutralità adottata dalla Repubblica portò sempre più grave pregiudizio alla sua posizione in Adriatico. Nel 1702 mentre l'Impero era in guerra con la Francia gli Austriaci fecero effettuare dai Segnani trasporti di viveri e d'altri generi tra Trieste, Fiume e Buccari e il litorale veneziano per rifornire i loro eserciti in Italia. Entrarono perciò in Adria­tico 4 navi del Re di Francia comandate dal Cav. Di Fourbin per impedire il traffico degli Imperiali. La Repubblica fece allora rimostranze ai belligeranti pro­mettendo di provvedere essa stessa a tutelare la neutralità del­