DELLE CITTA' ANSEATICHE 111 tendere ai loro negozii ; ed è noto cjual credito godessero più tardi i loro fondachi* o fattorie nei regni del nord, in Russia, Inghilterra e Fiandra. Esercitavano essi una grande influenza in questi stati, e vi stabilivano un ingente monopolio, di cui si guarentirono coi trattati, e talvolta anche col timore incusso, o Colla violenza. Nei secoli duodecimo-e terzodecimo i cristiani avevano fatto conquisti in Prussia, Curlandia e Livonia; vi si mantenevano però con fatica contra i naturali del paese ancora attaccati alia propria independenza ed al proprio culto. I nuovi dominatori che li tenevano sotto un pesantissimo giogo, i vescovi, l’ordine teutonico e quello dei porta-spade non potevano far senza del navilio delle città anseatiche, col di cui mezzo soltanto potevano comunicare col resto dell’Europa. Questo possente motivo li obbligava ad impartire ogni sorta d’incoraggiamento a que’naviganti, ed a que’negozianti ogni privilegio: la protezione del principe, quella dei tribunali, il diritto di stabilirsi nel paese e di tenervi magazzini, fondachi, agenti; una particolare giurisdizione; l’obbligo negli abitanti di soccorrerli, di favorirli; immunità infine (Fogni specie, tutto era accordato a quegli stranieri, riguardati ancora come amici ed ausiliarii. 11 commercio delle città in quelle vaste regioni del Baltico fece rapidi progressi, e dall’Estonia e la Livonia penetrò bentosto nella Russia, ove successi ancor più grandi l’attendevano. Da Visby e dalle spiaggie della Livonia i negozianti anseatici si spinsero fino a Novogorod, ove stabilirono ben presto un fondaco importantissimo. 1 prodotti di quelle vaste contrade consistevano in pelli, cuoi, pelliccerie, grani, legnami da costruzione forniti in abbondanza da immense foreste, ed altri articoli nccessarii alla marina. Tutti questi oggetti erano esportati senz’essere sottoposti a que’diritti di dogana che sono il flagello del commercio. Gli Anseatici portavano tutti gli articoli della Russia ai popoli dell’occidente dell’Europa, e soprattutto nei porti della Fiandra e dell’Inghilterra, e cangiavano in que’della Prussia, della Russia, della Livonia i drappi dei fiamminghi verso i prodotti greggi di questi paesi. Nel corso del decimoquarto secolo ottennero anche in Isvezia le prerogative di cui godevano altrove.