DEI RE DI VIRTEMBERG 65 comandare la cosa di cui si tratta alla giustizia ed alla boutà del suo sovrano. 12 aprile. La commissione degli stati fa un lungo rapporto sul progetto della costituzione, concliiudendo perchè il re venga supplicato a dare una tranquillizzante dichiarazione: i.° sulla responsabilità dei funzionari pubblici ; 2.0 sulla garanzia della sicurezza degli stati per l’adempimento della loro missione; 3.° sulle imposizioni; 4-° sulla forma della rappresentanza nazionale; 5.° sulla sua conservazione. 27 aprile. Per quanto rispettose fossero queste rimostranze, tuttavolta dimostravano che gli stali non erano punto jtP accordo col governo sopra varii punti capitali, e che non erano disposti ad accettare la costituzione tal quale veniva loro presentata. Crcdesi che la loro ostinazione su tale rapporto potrà produrre lo scioglimento dell’assemblea, e che allora sarebbero nominati nuovi rappresentanti, la di cui scelta sarebbe fatta in senso diametralmente opposto a quello del i8i5. Quelli che precipuamente resistono ai voti del re sono i deputati ‘dell’ antico ducato : quelli del nuovo regno di Virtemberg ed i rappresentanti della nobiltà paiono più disposti ad un raccostamene. Nel 29, il re crede doversi spiegare in modo da torre ogni dubbio. Egli dichiara che non riconosce nè antichi, nè novelli Virtemberghesi, non avendo trovato clic un solo paese di Virtemberg quando egli fu chiamato al trono: che egli quindi vuole governare tutto il regno colle medesime leggi, e con sollecitudine egualmente paterna. Nel 3o si formano alcun* assembraglic davanti c nella sala degli stati, alto scopo di intimidire alcuni deputati. 5 maggio. Il re disapprova una supplica di otto prelati luterani, avente per fine di ottenere lo ristabilimento di quattordici prelature altrevolte esistenti, nonché delle loro relazioni e diritti quali membri degli stati. Essi domandavano ancora, venisse accordato ai prelati, senza limitare questa concessione ai soprintendenti generali, il diritto di sedere e di votare nelle diete e nei comitati, se non come altre volte, almeno in numero maggiore di sei, e di non lasciare agli ecclesiastici la scelta dei prelati che esser I devono membri alla dieta, come proposto veniva nel pro-| getto di costituzione. T.° Vili.0 P. III.1 5