DEI GRAN DUCIII DI VEIMAR 189 parecchie coile chiese cattoliche della monarchia prussiana, attribuendole alla diocesi di Paderborna, la cui metropoli è Colonia. Si riserva il gran duca tutti i diritti inalienabili di sovranità, sorveglianza e polizia, special-mente nelle cose che hanno un doppio rapporto collo staio e la chiesa. A tale effetto fu instituita una commissione immediata, dipendente dal ministero di stato pcgli affari della chiesa cattolica. A questa commissione devono prodursi tutte le nuove ordinanze vescovili, le risoluzioni dei sinodi ed altre assemblee ecclesiastiche, le bolle di Roma concernenti il gran ducato, qualuuque sia il loro tenore, e le quali non possono essere pubblicate senza l’espresso consenso del sovrano. Non può aver luogo l’appello al papa in terza istanza se non in argomenti puramente spirituali. Sulle decisioni delle autorità ecclesiastiche si ricorre al sovrano. La chiesa cattolica al pari di quella dello sta’to gode intera libertà nell’esercizio della sua credenza e del suo culto, vietate soltanto le processioni di pellegrinaggio. ’Non possono venir conferite se non a sudditi nazionali le cure e' prebende cattoliche. Nei matrimoni misti, il curato cattolico non può rifiutarsi di pubblicare le stride nè di celebrare il matrimonio. Viene sottoposto a severa inquisizione il proselitismo; solamente la libera convinzione deve autorizzare il passaggio da una ad altra confessione» 1825, 3 settembre. Festività in Veimar in occasione dell’anno cinquantesimo del regno del gran duca, in età ora di sessantotto anni. L’amministrazione temendo una luminaria generale costasse soverchia spesa e tornasse a qualche pericolo della pubblica sicurezza, l’avea vietata; ma vi providero gli abitanti ornando di ghirlande di fogliami e fiori tutte le abitazioni. L’illustre Goethe, il Nestore dei poeti alemanni e primo ministro del principe, si mostrò il primo dopo il lever di S. A. R. In età di settantaotto anni e colmo di favori per parte del suo sovrano, pensò che la sua presenza richiamerebbe piacevolmente la rimembranza di una lunga serie di beneficenze impartite agli scienziati di cui era egli-il decano e dei nobili sforzi del principe per rendere il suo paese la classica sede delle lettere ed arti in Germania. Il principe e la principessa ereditarli, giunti