DEGL’ IMPERATORI D’OCCIDENTE i75 degna colla stessa facilità. Allora l’imperatore si accinse a far rivivere i diritti dell’impero sui gran feudi d’Italia che una volta ne avevano dipenduto. Le repubbliche ed i principi non combatterono le loro pretensioni con altro che con iscritti e furono temporaneamente costretti di pagare le tasse loro imposte non che di dar ricovero ne’quartieri d’inverno alle truppe che aveva loro spedite. Papa Clemente XI gli pose a fronte un’oste capitanata dal conte de Marsigli; ma da una parte vedendo investita dagl’imperiali la sua città di Ferrara e dall’ altra minacciate dalle flotte inglese e olandese le spiaggie dello stato ecclesiasticp, si fece a chieder la pace. Il marchese di San-Priè plenipotenziario dell’imperatore ch’erasi trasferito a Roma, astrinse il santo padre a licenziare il suo esercito, a mantenere le truppe imperiali, a ceder loro Comacchio ed a riconoscere a re di Spagna l’arciduca Carlo.. Amici o nemici ognuno provava la possanza di Giuseppe. Egli avrebbe portata la gloria dell’impero tanto lungi quanto Ottone I, se avesse come lui lungamente regnato ; ma fu tolto al mondo dal vaiuolo Panno 1711 il 17 aprile, e non il 27 come accenna d’Avrigni, nell’anno trentesimoterzo dell’età sua e sesto del suo regno. Egli aveva sposata il 24 febbraio 1699 Guglielmina Amalia figlia di Giovanni Federico duca di Annover morta il 10 aprile 1742 e lasciò di lei Maria Giuseppa maritata con Federico Augusto III re di Polonia, e Maria Amalia moglie di Carlo Alberto elettore di Baviera ed imperatore. Giuseppe instituì col suo testamento l’arciduca Carlo di lui fratello in erede di tutti gli stati appartenenti a casa d’Austria. CARLO VI. L’anno 1711 CARLO, secondogenito dell’imperatore Leopoldo e di Eleonora Maddalena, nato il i.° ottobre i685, riconosciuto dagli alleati a re di Spagna, intese a Barcellona la nuova della morte dell’imperatore Giuseppe di lui fratello. Quest’avvenimento fece cambiar di sistema gli alleati che non volevano veder riunite sulla stessa testa le corone di Spagna e dell’impero. Carlo parti di Barcel-