CRONOLOGIA STORICA recchie notti in un appartamento sotto a quello dello sposo. Vedendolo poi in istato di convalescenza fece ritorno al suo palazzo per dividere le allegrie che facevansi pel matrimonio di una delle fanciulle del suo seguito. Ma nel cuor della mezzanotte susseguente io febbraio 1567 una mina fatta scoppiare sotto l’appartamento del re, lo fece saltare in aria e fu rinvenuto il suo cadavere a piè di un albero non molto di là distante. Il conte di Lenox padre del re accusò Bothwel di tal regicidio, ma fu purgato da questa accusa dal lord giustiziere di Scozia, la cui sentenza venne dal parlamento confermata. Questa sentenza non lo giustificò per altro interamente agli occhi del pubblico. Bothwel allora concepì il disegno di sposar la regina e trasse a se il partito di tutta la nobiltà, la quale nel 19 aprile sollecitò Maria a contrarre il matrimonio sacrificando al bene dello stato la ripugnanza che ne sentiva. E a notarsi con Brantome -che Bothwel oltre essere assai brutto e di cattivissime maniere contava più di sessantanni di età mentre Maria ne aveva soli ventiquattro. Bothwel non potendo vincere le irresoluzioni della regina ricorse alla violenza, la fece trascinar via mentre ritornava da Sterling, la trasse a Dumbar e di là al castello di Edimburgo ove impalmolla il i5 maggio 1567; matrimonio fatale che fu la sorgente di tutte le sciagure di quella principessa. Il conte di Murrai formò allora una cospirazione e prese le armi in un a molti signori contra Bothwel e contra la regina, accusati entrambi della morte del re defunto. Bothwel presi la fuga, si salvò alle Orcadi e indi in Norvegia, ove morì in capo a dieci anni. La regina venne arrestata e relegata nel castello di Lo-chevin, ove fu obbligata di rinunciare la corona a suo figlio in età allora di circa tredici mesi. Maria l’anno 1568 fuggita di prigione passò in Inghilterra per recarsi nelle braccia della regina Elisabetta di lei cugina. Elisabetta ricusò vederla sino a che non si fosse purgata dalle accuse contra lei intentate e ordinò di tenerla prigioniera a Carlisle in onta alle leggi naturali, divine ed umane. Maria le rispose dalla sua prigione di esser pronta a provarle la propria innocenza in privata conferenza seco lei, ma che la sua dignità non le permetteva di assoggettarsi al giudizio di verun tribunale. Questa risposta giudiziosa non soddisfece