DEI RE D’UNGHERIA 217 que’due antagonisti, portò le armi nell’Austria dove per cinque anni consecutivi sparse la desolazione colle stragi e le conquiste che vi fece. Ma l’anno 1296 richiamato nei suoi stati dalle turbolenze suscitatevi, si affrettò di far la pace col duca Alberto c la consolidò prendendo in moglie la principessa Agnese sua figlia, il cui merito riconosciuto aveva superate le ripugnanze dapprima manifestate a sposarla. Non ebbe però la soddisfazione di ristabilire là calma. Per riuscirvi non gli mancò forse che di vivere più lungamente. Ma il suo regno non durò che undici anni, essendo morto a Buda il gennaio i3o2, giusta la necrologia di Koenigsfelden, e fu sotterrato nella chiesa dei Frati Minori della stessa città. Egli fu 1’ ultimo re della famiglia di San Stefano, non avendo lasciato del suo matrimonio che una sola figlia di nome Elisabetta che consacratasi a Dio nel convento delle Domenicane di Toess nella Svizzera, vi mori in odore di santità. La regina Agnese per sua parte ritiratasi dopo la morte del marito nell’abazia di Koenigsfelden, di cui è riguardata quale seconda fondatrice, finì colà i suoi giorni il i3 giugno i364 in età di ottantaquattr’ anni. CONCORRENTI. L’anno i3oi nel mese di luglio i signori del partito di Andrea per timore di perdere la loro libertà, com’essi dicevano, nell’accogliere un re dalla mano della chiesa, conferirono lo scettro a Wenceslao IV re di Boemia nipote dal lato di Costanza sua madre del re Bela IV. Questo principe cedette i proprii diritti a suo figlio Wenceslao in età di dodici anni il quale fu incoronato in Alba-Reale ove gli fu cangiato il nome in quello CAROBERTO. Sul finire dell’ anno i3oo vivente ancora il re Andrea, CAROBERTO figlio di Carlo Martello c pronipote di Stefano IV per parte di Maria sua avola moglie di Carlo II re di Sicilia, in età di ott’an-ni giunse in Ungheria ove fu riconosciuto re da alcuni signori ( Collect. Hist. Iluìig. T. Ili p. 3o3). Papa Bonifacio Vili che sin a quel punto crasi vanamente dichiarato per lui, ripigliò allora i suoi diritti. L’anno i3o3 egli fece citare