-297- Il Contarini fino dal mattino era uscito dal porto coi suoi 26 vascelli ed aveva cercato di venire a combattimento senza . .. nusclrvl. Il 22 tutta la flotta uscì dirigendo sul nemico che era in bonaccia sotto l'isola di Giura e che stava facendo rimorchiare le navi a vela dalle galeotte sperando evitare la battaglia. Le galere veneziane furono impiegate per rimorchiare le navi di linea e le galeazze avvicinandole al nemico. Alla testa della formazione veneziana stavano i tre va­scelli più potenti al comando di Fabio Bonvicini, Nicolò F 0­scolo ed Andrea Pisani. Il vascello del Contarini era rimor­chiato dalla stessa bastarda del Capitano Generale, seguivano la Capitana del Contarini i vascelli di Lodovico Flangini, Al­vise Nani e G. M. Meli. Le galeazze furono rimorchiate tre in testa e tre in coda alla formazione. La manovra delle galere non fu condotta con precisione e quando esse mollarono i rimorchi sette soltanto dei vascelli veneziani si trovarono a distanza utile per combattere ed a que­sti si unirono le galere e le galeazze di testa mentre il resto dei vascelli era a circa 2 miglia dal nemico (1). Impegnatosi il combattimento, altri vascelli riuscirono a mettersi in linea e le galere si riunirono tutte a ridosso della linea delle navi a vela senza prender parte all'azione. Le fasi di questa battaglia sono riprodotte con molta esat­tezza in un volume di disegni manoscritti esistente alla biblio­teca Marciana di Venezia che porta il numero 8550 -Classe VIT -Cod. XII. Riproduciamo uno dei disegni (Fig. 57). Continuando tutto il giorno la bonaccia, alla sera le due flotte si allontanarono in direzione opposta senza alcun vantag­gio d'ambo le parti. Dal rapporto del Capitano Generale Molin risulta che i Turchi ebbero 1000 morti dei quali 200 sulla Capitana di Mez­zomorto e che 8 vascelli turchi furono assai malconci mentre (I) Dai manoscritti Naniani è riferito infatti che: cr Nella battaglia di Andro e Giura del 1696 non avendo le galere, che Ii­«murchiavano le navi Venete lasciato tutte a suo tempo la fune, IiIvvenne che «più di due terzi delle navi restarono due miglia più o meno l'una dall'altra di­«stanti, in modo che sole 7 poterono trovarsi in sito e potere combattere ».