•9° CRONOLOGIA STORICA no io3o entrò nella Baviera ove praticò gravi guasti. Ma. venuto a morte Panno seguente Emerico, fu concliiusa la pace col figlio dell’imperatore rinunciando Stefano alle sue pretensioni. Questo principe dopo aver retta P Ungheria con leggi, in cui la sua pietà, per nulla dissimulare , più brilla talvolta che la politica accortezza, morì a Buda il i5 agosto io38 in età di sessant’anni. Il suo corpo fu seppellito nel magnifico tempio da lui fatto edificare ad Alba-Reale. Al pari di suo figlio, Emerico fu dalla chiesa posto nel novero dei santi. Altravolta celebravasi la sua festività il 20 agosto ; ma Innocente XI la trasportò al a settembre. La memoria di San Stefano è in tale venerazione presso gli Ungheri che adoperano la sua corona per la consacrazione dei loro re e la riguardano come essenziale a quella cerimonia. Il governo feudale era stabilito nell’ Ungheria prima di San Stefano, e questo principe lo mantenne. I conti ed i baroni che ne possedevano i gran domimi, avevano due sorta di vassalli nobili, i cavalieri terrieri milites praedia-les che tenevano feudi entro i propri fondi, e i cavalieri serventi milites servientes che dovevano seguirli alla guerra. PIETRO detto PALEMANNO. L’ anno io38 PIETRO detto P ALEMANNO pel suo attaccamento alla nazione alemanna, figlio di Ottone Or-seolo doge di Venezia, fu eletto per succedere al re San Stefano in forza dei maneggi della regina Gisele sorella del re San Stefano. La nazione ebbe ben tosto a pentirsene. Pietro diede la preferenza agli Alemanni ed agl’italiani in quanto agl’impieghi, oppresse gli Ungheri con imposizioni e perseguitò coloro che reclamarono l’autorità delle leggi. Una condotta cosi tirannica destò una sommossa generale. Gli stati si raccolsero Panno 1041 o 1042 e deposero Pietro. La regina Gisele, coi cui consigli egli crasi regolato, esperimento in forma più ancora severa il risentimento degli Ungheri, s’è vero, come dice Alberico delle Tre-Fontane, eh’ essi la posero a morte in punizioue dei mali che aveva loro causati.