DEGL’ IMPERATORI D’ OCCIDENTE 43 oel monte Giura, come Ginevra, Losanna, Sion nel Valese e alcune altre appendici di sua corona. Luigi non fu sconoscente, ma spinse anzi la gratitudine oltre i limiti del dovere. Gli arcivescovi Gontiero di Cologna e Theutgaud di Tre-viri, deposti da papa Nicolò I per aver favorito il divorzio di Lotario, recatisi a visitarlo Panno 864, s' obbligò seco loro, stretto dall’imperatrice, a farli ristabilire. Ma dopo aver per riuscirvi fatte esercitare in Roma le violenze più indegne di un principe cristiano senza poter piegare il papa, fu costretto da un morbo che riguardò come un castigo del cielo, di abbandonare la causa dei due prelati, mandandoli indietro com’erano venuti e di riconciliarsi col papa che aveva preso la fuga. Avendo i Saraceni fatta invasione l’anno 866 nella Calabria c nelle terre contermini, marciò contr’essi Luigi ad istanza di Landolfo vescovo di Capua. Ma fu tradito da questo stesso prelato che fece andar a vuoto la spedizione. Per vendicarsi l’imperatore assediò la sua città, la quale si arrese in capo a tre mesi a Lambert figlio di Gui duca di Spoleto. I suoi abitanti e il loro territorio furono trattati coll’ estremo rigore. Luigi riportò alcuni vantaggi contra gl’infedeli l’anno dopo col soccorso di suo fratello Lotario. L’anno 868 egli strinse d’assedio Bari. La piazza gli resistette per lo spazio di tre anni; ma finalmente fu espu- terminò i suoi giorni a Francfort il dì 28 agosto nell’anno settantesimo dell’età sua, lasciando di sua moglie da alcuni chiamata Emma, tre figli, Carlomano, Luigi e Carlo ai quali vivente aveva divisi i suoi stati; e tre figlie Ildegarde e Berta, poscia abadesse di Zurigo, abazia fondata dal loro padre e che si rese celebre per le sue ricchezze e la sua giurisdizione, e Irmengarde abadessa di Chiemsee nella Baviera, menzionata in un diploma dell’imperatore Enrico IV dell’anno 1077 (Eccard. Commetti. Rer. Frane. Orient. T. II p. 6i4 )• Alcuni lo fanno pur padre di Engelberge moglie dell’imperatore Luigi II. Ma ciò che prova non esser essa sua figlia naturale, è un diploma in cui egli s’intitola suo padrino chiamandola figlia sua spirituale : Dilccta