CRONOLOGIA STORICA zione del loro principe chiesero il battesimo, e siccome ci volea troppo tempo per battezzare ciascuno separatamente, furono uniti in più corpi dell’uno e l’altro sesso per ricevere il sacramento per aspersione sotto un solo nome cristiano che venne imposto ad ognuno di essi corpi. Dopo il suo battesimo Jagellone colla dolcezza de’suoi costumi innamorò i Polacchi cui avea intimiditi quand’ era semplice duca di Lituania facendo morir suo zio. Nel comandare a un popolo libero cangiatosi egli interamente, sentì la felice necessità di esser buono. Non lo fu però al segno di far che alla bontà cedesse la giustizia. L’anno 1388 un gentiluomo di nome Dalewick osò far onta colle sue accuse all’onore della regina. Essendosi scoperta la calunnia fu condannato al gastigo che subiscono anche al presente in Polonia i calunniatori; ove chiunque è convinto giuridicamente di questo delitto, è tratto alla sala del senato; ed ivi costretto di sdraiarsi carpone sotto la sedia dell’offeso, e in questa umiliante positura pronunciare ad alta voce che si pente amaramente delle .grida ingiuriose da lui maliziosamente sparse contra la riputazione di quel tale, e che ha mentito come un cane; dopo di che conviene contrafaccia per tre volte l’abbaiar di un cane; e così termina questa scena singolare. Riconosciutasi in tal guisa l’innocenza di Iìdwige, il re le ridonò tutto il suo affetto. La perdita da lui fatta .di questa principessa l’anno i3gg lo immerse in così profondo dolore, che conoscendo di aver d? lei il trono di Polonia, volle scen'derne per ritirarsi nelle sue terre di Russia. Non più a lui apparteneva la Lituania avendone fatta cessione a Yitolde suo cugino nel i3ga colla condizione di omaggio. I grandi di Polonia consapevoli e costernati della risoluzione dei re, si recarono a lui e a furia di preghiere e di sommissioni lo indussero a riprendere le redini del governo. Essendogli nell’anno j4o2 stata offerta la corona di Boemia dai signori del regno sollevati dall’insensata condotta del lor re Wenceslao, ebbe egli la generosità di ricusarla dicendo non poter senza ingiustizia ricevere dalle lor mani un bene di cui eglino non poteano disporre. L’anno i4io malcontento dei cavalieri Teutonici entrò nella Prussia con Vitolde suo cugino alla testa di centocinquantamila uomini e avendo dato