DEI RE DI SCOZIA ‘7 ROBERTO BRUS primo di nome. L’anno i3o6 ROBERTO BRUS, figlio di colui che aveva contrastata la corona con Giovanni Baillol, fu riconosciuto per re di Scozia il i5 marzo i3o(i dai grandi della nazione. Si vide sotto Eduardo I come Roberto trovandosi alla corte di quel principe aveva comunicato al suo com-patriotta Cumuliti il disegno in cui era di sottrar la sua patria dal giogo degl’inglesi, il tradimento che questo falso amico gli fece col rivelare il secreto al re, e come la necessità o il timore di essere arrestato indusse Roberto a fuggir prontamente in Iscozia. Cummin lo aveva seguito per ordine del re onde tenerlo d’occhio senz’accorgcrsi che la sua infedeltà era stata scoperta. Roberto al suo arrivo radunò i suoi amici nella chiesa dei Francescani a Dumfries, lor fece parte de’ suoi sentimenti e li esortò a rompere i loro ferri. Cummin che era presente si cavò allora la maschera mostrandosi insensibile alle sue ragioni. Si separarono e Roberto all’ uscire dall’ assemblea sdraiò Cummin sul carro. E morto il traditore? gli dimandò il cavalier Kirk Patrick. Lo credo, rispose Brus. Come! soggiunse il cavaliere, è forse cosa da rimanerne incerti? Egli corse tosto a pugnalare Cummin. Lodossi quest’ azione siccome un tratto di patriottismo, ed essendosi conferita la corona a Roberto, gli Inglesi furono scacciati dalla Scozia; ma non ottenne di assicurare la libertà al suo paese se non dopo lunghe guerre. In mezzo al trambusto dell’ armi egli governò i suoi sudditi con molta dolcezza ed equità, potentissima e assai florida rendendo la Scozia sotto il suo regno. Questo principe dopo averla retta per lo spazio di ventitré anni, mori in età di cinquantacinque il dì 7 giugno i3ag lasciando per successore un figlio in tenera età ed una figlia che tenne lo scettro di Scozia nella casa Stuart. Roberto dal suo letto di morte scongiurò Jacopo Douglas di trasferire il suo cuore a Terra-Santa. Questo valoroso cavaliere partì per Gerusalemme munito di passaporto d’ Eduardo 111 che trovavasi in Rymer e fu ucciso l’anno i33o (V. Eduardo II ed Eduardo III re d’ Inghilterra ). T. VII. 2