DEI RE DI DANIMARCA pose in capo la corona. Viene da Schatenius riportato uu diploma segnato da Svcnone in quella circostanza e concepito in questi termini: Sueno, rex Danorum, qui regnuin suscepit de manu regis; e dopo lui segnò Canuto: ylIter Datuis qui regnum de manu domini regis refutavit. Ma Sve-none al suo ritorno protestò contra quanto era stato da necessità costretto di fare a pregiudizio dell’indipendenza del suo regno. Egli non fece più caso del giudizio pronunciato da Federico e in luogo della Selandia che ricusò di cedere, astrinse Canuto a contentarsi di alcune terre che gli offerse in tre provincie della Danimarca. Così ultimata o piuttosto sospesa la guerra civile, Svenone sciolse il freno alle sue passioni e calpestò il popolo per soddisfare al suo lusso e alla sua prodigalità. Nel i i54 fece una spedizione in Svezia per vendicare l’oltraggio fatto dal principe Giovanni figlio del re Suercher al prefetto di Ilalland a cui aveva rapito la moglie e la figlia. Gli Svedesi posero a morte il lor re, ed essendo suo figlio caduto alle mani dei Danesi, incontrò lo Stesso destino. Se non clic addentratosi l’esercito di Svenone in alcune gole, fu talmente tagliato a pezzi dai terrazzani che non potè ricondurre nella Scania se non deboli avanzi. 11 rigore con cui esigeva le imposte in quella provincia produsse una sommossa nella quale egli sarebbe perito se un ufficiale chiamato Tichone, uomo che godeva molto credito nel paese, non avesse promessa l’abolizione delle imposte. Svenone risoluto di vendicarsi del ricevuto oltraggio, ritornò l’anno seguente in Scania con possente oste mandando tutto a fuoco c sangue e Tichone, il suo liberatore, fu una delle prime vittime immolate alla sua collera; lo che destò orrore in tutta la gente dabbene. Un altro tratto d’ingratitudine gli diede nell’anno 1156 un nuovo rivale nella persona di Waldemar figlio di san Canuto. Questo giovine principe gli era stato sin allora affezionato e lo aveva servito utilissimamente contra Canuto. In ricompensa Svenone divisò di perderlo per alcuni sospetti concepiti sulla .sua fedeltà. Waldemar si rivolse allora dalla parte di Canuto ed entrambi di concerto presero il titolo di re di Danimarca. Svenone chiamò in suo aiuto Enrico il Lione duca di Sassonia, Hartwick arcivescovo di Brema e i Vandali stessi, nemici tanto accaniti dei Danesi.