DEGL’IMPERATORI D’OCCIDENTE n5 pagliai' quelPanatema colle folgori del Vaticano; ma più moderato il pontefice prese il partito della negoziazione e riuscì a riconciliar coll’ imperatore le città ribellate mercè un trattato sottoscritto il dì i.° febbraio 12^7. Ad Onorio che morì il 18 marzo susseguente succedette Gregorio IX, uria delle cui prime cure fu d’ istigar l’imperatore a soddisfare al suo roto della crociata. Federico non potendo più dar addietro inibarcossi l’B settembre 1227 nel porto di Brindisi (Muratori). Ma tosto che fu in mare, la navigazione travagliò tanto la sua salute che fu astretto di dar fondo ad Otranto. Gregorio tenendo per finta la sua indisposizione, dichiarò con Bolla 29 del mese stesso scomunicato l’imperatore; la quale scomunica ei rinnovò al San Martino seguente e riconfermò anche il giovedì santo 1228 con altra Bolla in data di Perugia, ove i Romani contra lui rivoltati l’avevano costretto a ritirarsi. Finalmente Federico si rimbarcò nel seguente mese di agosto senza essersi fatto assolvere dalle censure: egli giunse in Cipro donde approdò il 7 settembre al porto d’Acri. Gregorio mandò poscia due irati minori pev vietare ai Cristiani del Levante di obbedirgli, e pubblicar fece al tempo stesso una crociata per togliere a lui la Puglia ponendo alla testa di questa spedizione Giovanni di Brienne suocero di Federico. Mentre questo principe faceva guerra ai nemici di Gesù Cristo sentì che il capo della religione invadeva i suoi stati. A questa nuova affrettossi di conchiudere col soldano d’Egitto un trattato che fu sotto-scritto il 18 febbraio 1229. Padrone mercè quest’accordo di Gerusalemme vi entrò il 17 marzo e il giorni dopo recatosi alla chiesa del Santo Sepolcro prese egli stesso la corona dall’altare non essendosi presentato a dargliela verun vescovo. Federico si rimise in mare il i.° maggio seguente per far ritorno in Europa. L’anno i23o il dì 9 luglio egli fece la pace col papa -e nel 28 agosto ottenne 1’ assoluzione dalle censure. L’anno 1234 Federico provò un nuovo rammarico nel seno di sua famiglia. Il figlio Enrico da lui fatto eleggere nel 1220 a re dei Romani in età di sette anni e incoronare nel 1222, si ribellò per la seconda volta in Alemagna mentre suo padre era in Italia. Di ritorno in Alemagna Panno seguente dopo Pasqua, Federico lo fece destituire nella dieta di Magonza tenuta il mese di agosto