DEGL’IMPERATORI D'OCCIDENTE 55 famosa Marosia vedova in seconde nozze di Gui duca di Toscana suo fratello uterino, donna potentissima in Roma; ma la brutalità di Ugo fé’ andar a vuoto i suoi progetti ambiziosi. Alberico figlio di Marosia sdegnato per uno schiaffo che gli aveva dato il re suo padrino, sollevò contra lui tutta la città a ribellione. Ugo assediato al molo Adriano, oggidì Castel Sani’Angelo, scappò nottetempo e fece vergognosamente ritorno in Lombardia. L’anno c/33 ricomparso dinanzi a Roma con un esercito per vendicarsi del ricevuto oltraggio, i Romani gli chiusero in faccia le porte e fu costretto a ritirarsi dopo aver dato il guasto ai dintorni della città. Al suo ritorno inteso aven'do che i Lombardi disgustati del suo governo si disponevano a richiamare Rodolfo, egli li prevenne mercè accomodamento fatto con quel principe, che gli costò una parte de1 suoi stati di Provenza, cioè la Borgogna cisiurana ceduta al suo rivale; in cui cambio Rodolfo gli trasferì tutti i propri diritti sul regno d’Italia cui abdicò a favor suo. L’anno g3.| gl’ Italiani gli opposero un novello concorrente nella persona di Arnoldo il Malvagio duca di Baviera, ma dopo un primo combattimento datogli da Ugo. fu obbligato di rivalicare i monti. L’anno g36 si recò una seconda volta ad assediar Roma, e non potendo impadronirsene, fece con Alberico una pace simulata a guarentia della quale gli diè in ¡sposa Alda o Adar sua figlia dèi primo letto. A malgrado di questo favore Alberico non gli permise l’ingresso in Roma, ed Ugo fermatosi al suo ritorno nella Toscana se ne impadronì a danni del duca Rosone di lui fratello. L’ anno t)44 s' lJI"" sentarono gli Ungheri alle frontiere di Lombardia. A furia di denaro ne li allontanò Ugo; ma questo era un invitarli a rientrarvi, come fecero infatti l’anno stesso. Una parte della Lombarbia fu da que’barbari devastata. Appena però eransi essi ritirati si presentò id Ugo un novello nemico, cioè Berengario marchese d’Ivrea, il quale nascosto da cin-qu’anni in Alemagna per sottrarsi all’odio di Ugo, comparve improvvisamente a Verona Panno g45 alla testa di un’armata. Tutta Italia si dichiarò in suo favore. Egli passò a Milano ove i signori vennero a presentargli omaggio. Ugo vedendosi abbandonato, acconsentì di abdicare la corona d’Italia a condizione venisse conservata a suo figlio, lo che gli fu concesso.