a3o CRONOLOGIA STORICA ne’ suoi stati, e vi riuscì mercè i consigli di Elisabetta sua madre e di Zilagi suo zio. L’ imperatore che riguardava l’Ungheria qual feudo dell’impero, avendo l’anno i46'a dichiarato guerra a Mattia cui qualificava come intruso, questi piombò addosso all’Austria e la soggiogò interamente in poco tempo ad eccezione di Vienna. Questo rapido conquisto costrinse l’imperatore a chiedergli la pace. Si promise di restituire la corona di San Stefano mercè lo sborso di sessantamila scudi d’oro (Un orafo non ne avrebbe dato il quarto). Avendo i Turchi ricominciata la guerra, vennero arrestati da Mattia che ritolse loro il 16 dicembre 1462 la città di Jaycsa capitale della Bosnia. Allo strepito di questa conquista ventisette città aprirono al vincitore le porte. Maometto furibondo per tali perdite giunse nel seguente mese di gennaio con trentamila uomini davanti Jaycsa e per rientrarvi fece incredibili sforzi. In un assalto che diede, gli abitanti unitisi alla guarnigione, sostennero sulla breccia un ostinato combattimento e giunsero a sloggiarne i Turchi. Fu singolarmente notata l’azione di un soldato cristiano il quale vedendo un turco che inalberava il suo stendardo sopra una delle torri, gli si slanciò addosso e avendolo ghermito a mezzo il corpo, si precipitò abbasso in un con lui e coll’ odiato stendardo. Sopravvenne Mattia e la sua presenza mise in fuga i Mussulmani. Avendo finalmente ritirata dalle mani dell’ imperatore la corona di San Stefano col pagarne il prezzo convenuto, si fece il 29 marzo i4&4 incoronare in Alba-Reale. L’ anno stesso col soccorso di unà crociata fatta pubblicare dal papa, intraprese verso l’autunno l’assedio di Zoynich, città di Rascia, famosa per le sue miniere d’argento. Ma dopo due mesi di lavori non interrotti levò il campo e si ritirò per la falsa nuova che gli venisse incontro Maometto con un’armata di quarantamila uomini (Ronfìnius). L’anno 1467 egli marciò contra Stefano vaivoda di Moldavia e di Valachia che si era sottomesso al Turco, devastò il paese e l’obbligò a rientrare sotto la dominazione ungherese. L’anno 1468 ad insinuazione del papa e dell’imperatore, dichiarò guerra a Giorgio Podiebrad e giunse a farsi acclamare in re di Boemia nel 1469. Di ritorno in Ungheria l’anno 1471, ne discacciò Casimiro secondogenito del re di Polonia , cui i