DEI RE DI POLONIA 425 e la^ vita. 1 nunzi protestarono contra tale sentenza; ma Casimiro 11011 nc fece caso e dispose dei beni e delle cariche di Lubormiski, che dovette fuggire per porre al sicuro la sua vita. Egli rientrò peraltro in Polonia nel 1666 richiamato da una possente fazione, alla testa della finale obbligò Casimiro dopo parecchi riportati vantaggi di discendere secolui agli accordi. Sempre grande, sempre pieno di zelo per la patria, Lubormiski non ridomandò nè i beni nè gli onori di cui era stato spogliato: richiese soltanto che il re rinunciasse all’idea di darsi un successore e rivocassc il decreto di proscrizione contra lui fulminato. Dopo ciò egli si ritrasse a Breslavia ove mori il 3 luglio 1667. Casimiro ebbe in seguito altre controversie colla nobiltà nè il torto fu sempre dal canto suo. Intanto i Tartari profittando delle dissensioni si portarono in numero di centomila a saccheggiar la Podoliae la Volinia. Ad essi unironsi i Cosacchi giacché vedevano sprovveduto di milizie il regno; c già la Polonia sarebbe stata perduta se Giovanni Sobieski gran maresciallo non si fosse accinto a salvarla. A proprie spese egli assoldò un’armata di ventimila uomini tratti dalle sue terre c la condusse contra il nemico. Scrisse allora a sua moglie: IL tal giorno mi rinchiuderò con dodicimila uomini in un campo trincierato davanti Podahiec, piazza cui vuole assediare il cosacco Dòroscensko. Nel giorno dopo e ne’ susseguenti farò delle sortile sul nemico: sopra tutti i passi ho formato delle imboscate, c spero di sperperare ben tosto (¡nella grande armata. 11 gran Condè lesse questa lettera e dubitò dell’esito. Fu però tale quale lo aveva predetto Sobieski. Una battaglia di diciassette giórni, benché di sovente la più importante e decisiva non abbia durato che quattro ore, rese Sobieski vincitore dei Tartari che lasciarono sul campo ventimila uomini e si ritirarono disordinatamente per non ricomparire più mai. I signori polacchi liberati da tale flagello ricominciarono i loro dis-sidii col re. Finalmente l’anno 1668 Casimiro stanco di tali conflitti continuamente rinascenti, nella dieta di Varsavia del giorno 16 settembre abdicò la corona, lasciò la Polonia e si ritirò in Francia ove da Luigi XIV gli fu data l’abazia di San Germano-des-Pres a Parigi. Modesto nel suo ritiro non volle gli si desse il titolo di maestà clic gli richiamava la