DEI RE D’UNGHERIA a47 Alemanni le porte. Tekeli fu posto in libertà per ordine del sultano che lo accolse con segni di particolar distinzione. Ma la sua libertà, dice il p. d’ Avrigni, non fece guari tanto bene quanto fu ii male prodotto dalla sua prigionia. II 2 settembre 1686 il principe di Lorena espugnò Buda. Si rinvenne entro una gabbia di ferro la testa del gran-visir Kara Mustafà fatto strozzare dal gran signore tre anni avanti, e fu portata a Vienna al Cardinal Colonits di cui il visir aveva promesso di recar la testa al suo signore. L’esercito turco eh’erasi recato in aiuto della piazza si die’ alla luga tosto eh’essa fu presa. Il principe non lo inseguì per due motivi , i.° perchè è difficilissimo di raggiungere i Turchi nelle lor ritirate; 2.0 perchè per quanto poco si disordinino le proprie fila nell’inseguirli , essi ritornano con tale precipitazione e tal furia che le migliori truppe corrono pericolo di essere sbaragliate (Meni, de Ber-wick). L’anno 1687 il 12 agosto i duchi di Lorena e di Baviera posero in rotta nella pianura di Mohatz un’armata di ottantamila Turchi comandata dal gran-visir. Il frutto di questa vittoria fu l’assoggettamento della Schiavonia alle leggi di Leopoldo. Il duca di Baviera ebbe molta parte a quasi che tutte queste imprese. Leopoldo altiero per tante prosperità raccolse gli stati a Presburgo il 3i ottobre 1687, fece dichiarar ereditaria nella sua casa la corona di Ungheria, e cedette nel tempo stesso questa corona al suo primogenito l’arciduca Giuseppe. Gli stati così dapprima gelosi di lor libertà non seppero allora se non che ubbidire ( V. Leopoldo imperatore e gli Ottomani). GIUSEPPE arciduca. L’anno 1687 GIUSEPPE arciduca d’Austria in età di nov’anni, fu incoronato re di Ungheria il q dicembre 1687 a Presburgo. L’anno 1688 la principessa Tekeli capitolò il dì 17 gennaio in Montgatz dopo parecchi anni di blocco. Nel trattato fu stabilito vi sarebbe amnistia per la guarnigione e gli abitanti ; la principessa e i figli eli’ ella aveva di Racoczi suo primo sposo sarebbero condotti a Vienna e si restituirebbero ad essi i loro beni mobili ed im-