184 CRONOLOGIA STORICA Ai feudi di Onan7 di Villafans, di Cliateau-Villain e di Mont-rivel, di cui originariamente era composta quella signoria, il duca aggiunse quelli di Cloyes e di Chaucin. Giovanni di Chalons rese omaggio al duca non solamente di questa terre, ma di quelle ancora di Saint-Aubin, di Chateaux-Cln-lons, di Poupet, di Montfort e di altri feudi che possedeva al di qua della Saona. Appena effettuato il cambio, Alice di Dreux, vedova di Gaucher di Salins, si presentò a chiedere l’esecuzione del trattato da lei fatto nel 1224 col duca di Borgogna pel suo vedovile, calcolato all’annua somma di due-milaquaranta lire. Giovanni di Chalons, per francarsi da questo debito, cedette a lei ed a Rinaldo di Choiseul, suo secondo sposo, la baronia di Través in un alle terre di Scei-sur-Saona e di Frotei, e nel 12ÒC) fece ratifìcave da Jos-serand, sire di Brancion, e da Margherita di Vienna, sua sposa, il cambio della signoria di Salins sulla quale potevano essi formar pretensioni. Rimaneva ancora a soddisfarsi Guglielmo e Gaucher di Sabran, figli di Guglielmo di Sa-bran conte di Forcalquier, perla parte che anch’essi pretendevano sulla signoria di Salins dal lato della madre, rimaritata, come si disse, col sire di Brancion. Nel 1240 Giovanni di Chalons fece seco loro un trattato con cui, mercè la somma di duemilaquattrocento lire che sborsò loro, rinunciarono a tutti i diritti che potevano contra lui esercitare in tal proposito. Il conte Stefano padre di Giovanni di Chalons terminò in quest’ anno la sua lunga carriera, e fu seppellito all’abazia dei cisterciensi della Carità. L’anno 1243 Giovanni di Chalons istituì delle religiose dell’ordine di Fontevrault nel monastero di Sauvement presso Arlai, di cui la prima abadessa fu sua figlia Mahaut. Nel 1246 trovandosi presso.il vescovo di Losanna ripigliò in feudo da Nantelme abate di Agaune il castello eli Bracon e sue dipendenze nella forma espressa nel riconoscimento fatto all’abate Gontier da Gaucher IV sire di Salins. Amedeo conte di Savoja fu uno dei testimoni di tale omaggio, che Giovanni riconobbe doversi rendere nella chiesa di Agaune, come è detto nell’atto, giusta l’uso e il titolo d’infeuda-zione. L’abate di Agaune dovette essere tanto più lusingato di veder il conte Giovanni procedere in tal guisa verso di lui, quantochè il sire di Brancion e il duca di Borgogna si erano