CRONOLOGIA STORICA 29 luglio ia5j a Coulange-sur-Yonnc nell’Auxerrese. Come avca ordinato nel suo testamento del mese di luglio di esso anno, fu seppellita all’abazia delle suore di Reconfort nella diocesi d’Autun da lei dotata (Martorine, Thes. anecd., tom. I, col. 1087). Mahaut dopo la morte del suo secondo sposo ebbe quistione con Dreux di Mello signore di Epoisses, di Chatel-Chinon ed altri luoghi, in proposito del suo castello di Lorme che gli avea fatto chiedere per goderne alto e basso come feudo ligio della contea di Nevers; e sul suo rifiuto Mahaut avea fatto porre il fuoco alle case e piazze della castellatila di Lorme. Dreux chiese riparazione dei danni causati dall’incendio ^ su di che Mahaut con atto del mese di gennaio 1247 (V. S.) convenne di rapportarsi al giudizio di Gualtiero di Chatillon suo nipote (Ch. des Comtes de Nevers). Non si sa però quale giudizio abbia pronunciato Gualtiero. Due anni dopo Mahaut ebbe con altro de’suoi vassalli una lite che fu in contradditorio giudicata a di lei favore in forma solenne. Eccone la sostanza. Nel 1249 ella avea fatto citare alla sua corte in Clameci il lunedi dopo le tre settimane di Pasqua Guglielmo di Verrieres suo scudiere uomo ligio per sentire il giudizio'della sua corte sui danni e perdite che essa e i suoi uomini e borghesi avevano avuti e sofferti verso il re ed altri e nominatamente verso lui. Guglielmo comparso a Clameci dinanzi a quella corte, composta di sei- pari di feudo e presieduta da Guido di Mello vescovo d’Auxerre, diligentemente esposte e dibattute le ragioni da una parte e dall’altra, e rimesse ai giudici col consiglio di uomini prudenti, fu detto e pronunciato per diritto e per sentenza , di’ esso Guglielmo avea fatto male e perduto il feudo che teneva dalla contessa, e Guglielmo non oppose parola a tale giudizio. Ma siccome lo stile di questo documento è troppo corretto per appartenere al secolo XIII, siamo di parere non essere esso che una versione dall’originale latino fatta nel XIV o XV, e ciò con tanto più fondamento, che, come si sa, le sentenze sino al regno di Francesco 1 non venivano pronunciate che in latino.