454 CRONOLOGIA STORICA Nel iaa5 Tebaldo accompagnò il re Luigi Vili all’assedio di Avignone, ma noiato della lunghezza della spedizione, si ritirò dopo i quaranta giorni di servigio che dovea al rs qual suo vassallo. Luigi che avca bisogno di lui per compiere la sua intrapresa, si' offese del suo ri tifo e ne giurò vendetta; ma il monarca morì di dissenteria indi a poco, e il conte di Sciampagna venne senza ragione accusato di avergli amministrato il veleno. Era sì forte la prevenzione contra lui, che postosi in via per la consacrazione di Luigi IX, ricevette divieto d’intervenirvi e dovette ritornare sulle sue orme. Non tralasciò peraltro di portarsi alla solennità la contessa sua sposa, e contrastò alla contessa di Fiandra, il cui marito era prigioniero al Louvre, 1’ onore di cingere la spada dinanzi il re ( V. Giovanna contessa di Fiandra). Sensibile Tebaldo all’affronto .che riceveva, entrò nel partito dei malcontenti verso il governo; se Beauvais e del mìo caro cugino e fedele amico Guido conte di Bar-le-Duc, e i miei araa'ti e fedeli conte di Saint-Pol, Giovanni conte di Chartres, il conte di Roussy, il conte di Valdrimont, Simone di Joinville, Erardo eli Brienne, Simone di Chastelvilain , Ugo di Saint-Pol, Gualtiero di Vignori, Guarniero di Trinci, Regniero di INogent, Ansial della Pesse, Guido di Arcies, Tommaso di Cocy , Nicola di Rumilly, Gualtiero d’Ardillieres, Witaces di Conflans, il castellano di Vitry, Regnault di Dampierre, Si-mone di Soise-Fonlaìne, Guido di Sailly, Jacopo di Chacenay, Giovanni di Plancy, Clerembaldo di Chappes, Gualtiero di Risnel, Roberto di Ville, Erardo d’ Aunoy vidame di Ghalons ed altri miei baroni, i cui suggelli pendono alla presente lettera; ho stabilito che i primogeniti prevarranno a tutti i cadetti, di guisa che se uon abbiano tra essi che un solo castello, apparterrà esso al primogenito, ed i feudi di quel castello, e i semoventi, e i prati, e le vili, e le acque e gli stagni esistenti nelle parrocchie, e le rendite ed appendici di quel castello, saranno apprezzati coll’ altra terra, e di lutto avrà parte eguale sì l’uno che l1 altro, di guisa che la porzione al primogenito sarà assicurata in terre seminate che si troveranno nel castello; e se alcun dei fratelli tenesse qualche cosa nel castello, ciò che avesse sarebbe per giustizia del primogenitore se essi avessero qualche abitazioneforte, il secondo la possederebbe con tutto il vantaggio del feudo, dei semoventi, dei prati, delle vigne, delle acque e degli stagni che esistessero entro la parrocchia della città o delle abitazioni forti ; e se avessero parecchie fortezze, si dividerebbero secondo la stessa regola del castello, giusta quanto è scritto qui sottoj e se avvenisse che non fossero che due soli fratelli e avessero due o tre castelli, il primogenito prenderebbe quello che più gli piacesse, e ciascuno avrebbe il feudo del castello che riterrebbe per sè, ed avrebbe gli animali, 1« tigne, i prati, le acque e gli stagni che fossero entro i limiti del